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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Insulti razzisti ad una calciatrice di colore: "Un'avversaria mi ha detto negra di m...."

L'episodio avvenuto nel corso del secondo tempo della sfida tra Alessandria e Torino Women, nel torneo di Eccellenza piemontese. "E' un fatto inaccettabile - dice raccontando l'episodio la diciottenne Awa Sylla - e spero che la Federazione prenda provvedimenti"

Una vittoria 2-1 nel derby contro il Torino Women, in un incontro valevole per il campionato regionale di Eccellenza, ed anche il gol che ha raddrizzato il punteggio dopo l’iniziale vantaggio granata. Ma per Awa Sylla, calciatrice di 18 anni dell’Alessandria, la soddisfazione e la gioia hanno lasciato spazio alla rabbia ed allo sconforto per il verificarsi di un grave episodio di matrice razzista. «Stai zitta, negra di m….»: come uno schiaffo in pieno viso, a bruciapelo, è arrivata la frase che ha comprensibilmente cambiato lo stato d’animo della giocatrice in forza alla squadra grigia. Le sue dichiarazioni arrivano nel corso delle interviste post-match, raccolte dall’ufficio stampa della società e quindi pubblicate sul sito del club: si parla di una partita spigolosa, specie nel secondo tempo quando il nervosismo da ambo le parti è aumentato ed il calcio si è ben presto tramutato in...calci.

«Ogni momento era buono per ricevere un calcione e mandarci a quel paese – racconta – ed è proprio a gioco fermo che è successo il tutto. Dopo un aver subito contrasto io e l’autrice del fallo ci siamo scambiate due parole, senza insulti ma solo per chiarire, ad un certo punto interviene una sua compagna che dal nulla mi esclama a gran voce “Stai zitta, negra di m….”. La sua compagna di squadra non ha detto nulla, né io ho reagito, ma quella frase mi ha fatto veramente male: oltretutto dietro di me c’era l’arbitro a cui ho rivolto lo sguardo e gli ho chiesto se avesse sentito, ma lui mi ha risposto di no e che ne avremmo parlato a fine partita. Ovviamente tutto ciò non è avvenuto, anche perché è stato assalito da numerosi insulti anche dopo il rientro negli spogliatoi e non sono più riuscita ad avere un confronto con lui. Io spero vivamente che segnali questo comportamento estremamente antisportivo e razzista che ho subito, perché non è possibile sentirsi denigrare per il colore della pelle o per qualsiasi altro motivo».

Sylla chiede che sia allora la Federazione a prendere provvedimenti per quanto accaduto. «Io non condanno tutta la società – prosegue – ma solamente l’autrice di questo comportamento totalmente fuori luogo e inutile. Il suo gesto è stato intenzionale in quanto lei mi ha raggiunto di proposito per denigrarmi ed insultarmi nonostante non le avessi detto nulla, ed è una cosa inaccettabile». La società Acf Alessandria, profondamente rattristata per il grave fatto successo durante la partita, intende proteggere ed esprimere vicinanza alla propria tesserata Awa Sylla, condannando fermamente ogni forma di razzismo, atti che vanno contro la dignità umana lanciando una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #siamotuttisylla. Il club intende inoltre rimarcare l’amicizia ultra trentennale con la società del Torino Women, avendo condiviso i campionati dalla Serie A all’Eccellenza, sfidandosi e dando vita a partite storiche. Lo sport e il gioco, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.

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