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Martedì, 30 Aprile 2024
Il commento

Milan-Napoli, cosa ha detto il primo round della sfida Champions

Ai rossoneri il match di andata dei quarti, ma il discorso qualificazione è più aperto che mai

Alla fine, a spuntarla, è stato il Milan. I rossoneri, lasciate da parte per una sera le difficoltà del campionato, si sono aggiudicati il primo round della doppia sfida con il Napoli, valevole per i quarti di finale di Champions League. A San Siro, gli uomini di Pioli hanno spezzato le resistenze azzurre grazie ad una rete di Bennacer nel finale di primo tempo, con i partenopei che hanno poi chiuso il match in inferiorità numerica a causa dell'espulsione per doppio giallo di Anguissa. Una partita vivace, giocata ad alta intensità dalle due squadre, che, al contrario di quanto si potesse pensare alla vigilia, non sono scese in campo al piccolo trotto pensando già alla sfida di ritorno. La sensazione, fin dai primi minuti, è stata infatti quella di una gara a viso aperto, con ritmi immediatamente elevati. Merito soprattutto del Napoli, ad onor del vero, con i partenopei che sono partiti a razzo, mettendo più volte in difficoltà la difesa rossonera nelle prime battute di gara. Frangente in cui gli azzurri, probabilmente, avrebbero meritato anche il vantaggio per le occasioni create.

Poi però, con il passare dei minuti, il Milan è salito di tono, prendendo le giuste contromisure alle folate avversarie e ripartendo sempre con pericolosità. E proprio in questo modo è nato il gol che ha poi deciso la sfida, partorito da un micidiale contropiede orchestrato da Diaz e Leao che ha preso alla sprovvista la difesa campana. Poi, il Diavolo, ha sfiorato anche il raddoppio con la clamorosa traversa di Kjaer, ma sarebbe stata una punizione troppo severa per un comunque Napoli sempre propositivo. Un Napoli che, tuttavia, ha pagato a caro prezzo l'assenza non solo di Osimhen, ma anche di quel Simeone che ne sarebbe stato il naturale sostituto. Sì, perché gli azzurri, nei novanta minuti di San Siro, sono apparsi spuntati, belli a vedersi ma poco concreti: a mancare, agli uomini di Spalletti, è stato lo stoccatore sotto porta.

Al Milan, invece, va dato il merito di essersi mantenuto in piedi di fronte alla partenza sprint partenopea, rialzando piano piano la testa e colpendo appena ce n'è stata l'occasione. Proprio come fanno le grandi squadre, che sanno soffrire per poi affondare il colpo. Il finale di gara, con il Napoli capace di sfiorare la rete del pareggio malgrado l'inferiorità numerica, ha però mostrato come, tra le due squadre, il divario, almeno nei confronti diretti, sia labile. Ed il discorso qualificazione, oggi, è tutt'altro che chiuso. Soprattutto se, nella sfida di ritorno, dovesse rivedersi un certo Victor Osimhen. 

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