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Domenica, 28 Aprile 2024
Ligue 1

Follia Sakho: aggredisce il tecnico ed il Montpellier lo sospende

L'episodio avvenuto negli spogliatoi: alla base della lite, passata dalle parole alle vie di fatto, la scarsa tutela nei confronti del giocatore - quasi mai utilizzato nelle gare ufficiali - per alcuni falli subiti e non fischiati in allenamento

Prima lo scontro verbale, durante l’allenamento, poi il passaggio alle vie di fatto negli spogliatoi al termine della seduta. E così Mamadou Sakho, 33enne difensore parigino con alle spalle una lunga carriera nel corso della quale ha vestito maglie importanti come quella del Paris Saint Germain e del Liverpool, concluderà con ogni probabilità in anticipo la sua esperienza con il Montpellier, club transalpino di Ligue 1 nel quale era approdato due estati fa. Tutto nasce da un fallo non fischiato ai danni del difensore nel corso di una partita in famiglia, con il tecnico armeno della formazione blu-arancione, Michel Der Zakarian, che ha lasciato correre provocando il disappunto di Sakho, che ha scelto di abbandonare il rettangolo di gioco.

Terminata la seduta e rientrati gruppo e staff tecnico negli spogliatoi, già raggiunti dal difensore, il battibecco seguente alla richieste di spiegazioni dell’allenatore è sfociato in un aggressione, con il giocatore francese che ha aggredito Der Zakarian facendo cadere a terra, prima che i due riuscissero ad essere divisi. Si attendono le comunicazioni ufficiali della società, che ha già sospeso il giocatore e propenderà molto probabilmente per la risoluzione del contratto che lega Zakho al Montpellier fino al termine dell’attuale stagione. Un momento complicato quello attraversato dal difensore il quale ha anche vestito la casacca della nazionale francese, e nel corso dell’attuale stagione è sceso in campo solo per sei minuti (al termine dell’incontro con il Lorient) e già in estate era finito nella lista dei partenti. Come è peraltro delicato il periodo del Montpellier, vicino alla zona retrocessione ed in attesa di incassare una possibile sconfitta a tavolino, per via del petardo che ha colpito il portiere avversario – provocando la sospensione della gara – nel corso della sfida casalinga contro il Clermont.

Chi è Mamadou Sakho

Nato a Parigi il 13 febbraio del 1990, è entrato nella storia del Paris Saint Germain (club a cui è approdato dodicenne) per essere stato nominato capitano ad ottobre del 2007 nella partita di campionato con il Valenciennes, divenendo il più giovane giocatore della società parigina ad aver indossato la prestigiosa fascia. Dopo oltre 200 gettoni col PSG, ha vestito per tre anni la casacca del Liverpool, per poi restare in Premier League accasandosi al Crystal Palace e superando le 100 presenze nella massima divisione britannica. Quindi, il rientro nella Ligue 1, avvenuto con la firma del contratto triennale che lo ha legato al Montpellier.

Nel suo curriculum figurano anche 29 presenze con la nazionale francese (con cui ha disputato i Mondiali del 2014) ed una doppietta pesantissima, che ha permesso ai transalpini nel novembre 2013 di battere l’Ucraina e qualificarsi per la kermesse iridata dell’anno successivo. Suscitarono particolare rilievo mediatico le sue dichiarazioni ad ottobre 2018, in un’intervista rilasciata alla CNN dove Sakho ha parlato della sua infanzia trascorso a Goutte d’Or, vicino Montmartre, e della scomparsa del padre a 13 anni che ha lasciato sei figli: «Quando ero piccolo la mia vita era molto diversa. So benissimo cosa significa avere freddo e non avere nulla da mangiare, ho dovuto dormire in strada e chiedere soldi o, a volte, rubare per riuscire a nutrirmi».

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