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Lunedì, 29 Aprile 2024

Marco Drogo

Web Editor

Poche regole ma molto chiare: la rivoluzione che serve alla Formula 1

Un finale al cardiopalma ha eletto Max Verstappen campione del mondo di F1 2021. Il Gran Premio di Abu Dhabi è stato l’incredibile epilogo di un campionato avvincente e combattutissimo che alla fine ha eletto il giovane pilota della Red Bull, 24 anni, primo iridato olandese della storia della F1. Il mondiale, nelle fasi conclusive di una corsa finale a cui i due contendenti si erano presentati a pari punti, era saldamente nelle mani di Lewis Hamilton quando, a 5 tornate dalla bandiera a scacchi, la Williams di Nicholas Latifi è finita a muro e ha causato l'ingresso della safety car.

Il sette volte campione del mondo della Mercedes aveva sfruttato una pessima partenza di Verstappen e aveva resistito al suo tentativo di sorpasso tagliando la chicane e restando davanti, generando nuove polemiche per la gestione della corsa da parte di una direzione gara che quest’anno più che mai è finita nel mirino per le sue controverse, incerte e discutibili decisioni. Dopo il rientro della safety car Verstappen si è trovato in seconda posizione e ha sfruttato le gomme soft, che aveva appena cambiato, passando nell’unico ultimo giro concesso dal direttore di gara facilmente Hamilton che montava gomme bianche più usurate.

Proprio il direttore di gara, Michael Masi, è finito nuovamente inevitabilmente nel mirino. Se avesse applicato alla lettera il regolamento, la corsa sarebbe terminata in regime di safety car. Il regolamento sportivo della F1, infatti, dice che ogni auto doppiata deve passare la safety car. Non c'erano giri sufficienti per far sdoppiare tutte le monoposto e Masi ha deciso che si potessero sdoppiare solo le monoposto che si trovavano tra Hamilton e Verstappen, permettendo alla safety car di rientrare ai box con un giro di anticipo. Chris Horner, il team principal della Red Bull, per supportare la decisione presa dal direttore della corsa ha detto: “Prima della gara abbiamo discusso del lasciarli gareggiare. E sapete come fosse Niki Lauda (l’ex presidente non esecutivo della Mercedes) colui che spingeva per quest'idea. Inoltre abbiamo sempre parlato del non concludere le gare sotto safety car. Il direttore di gara, in circostanze difficili, ha preso la decisione corretta, poi noi abbiamo azzeccato la mossa sul piano strategico".

A questo punto va fatta una doverosa premessa. In quest'annata entrambi i duellanti hanno dimostrato di meritare il campionato. Proprio per questo Il mondiale di F1 2021 sarà indimenticabile. Come detto alla vigilia ci sarebbe voluto un doppio titolo che premiasse entrambi i piloti per il livello delle prestazioni offerte quest’anno. Ma una gara finale che decretasse un vincitore è stato quanto di più bello e appassionante per tutti gli amanti di questo sport ed è normale che alla fine a trionfare sia uno solo. Max Verstappen nel 2021 ha ottenuto 10 pole position e 10 vittorie, vincendo tre gare di fila tra Francia-Stiria e Austria.  Il titolo di campione del mondo è andato a conquistarlo in pista, domenica 12 dicembre, passando per primo sotto al traguardo di Abu Dhabi e al momento, anche in casa Mercedes, sembra stia prevalendo l’idea di quanto sarebbe dannoso ricorrere al tribunale sportivo di Parigi e ingaggiare una battaglia legale con la Red Bull per contestare il verdetto della corsa. 

Forse giustificherebbe la furia di Toto Wolff, che ha comunque mandato un messaggio di congratulazioni al nuovo campione del mondo, ma andrebbe anche a danneggiare la bella immagine di Hamilton che a fine gara si è complimentato con il rivale. Quello che qui vogliamo discutere non è il titolo 2021 che è stato vinto da Verstappen o il Mondiale Costruttori conquistato per l’ottava volta consecutiva dalla Mercedes. I verdetti sono accettabili, lo è decisamente meno il modo in cui sta operando la direzione gara della F1 in particolare nelle ultime gare di questo campionato. Le regole appaiono sempre più opinabili, discutibili, come se le difficili decisioni che vanno prese in corsa potessero essere in qualche modo contrattate. Se un buon arbitro deve vedersi poco, parlare meno e decidere, la F1 sta andando nella direzione opposta. Le discussioni pubbliche via radio tra team principal e direzione gara rischiano di fare show nell’immediato ma di allontanare il pubblico tradizionale della F1, quello che ama la semplicità autentica delle corse.

Il 2022 sarà un anno importantissimo e altrettanto atteso.  Ci saranno in pista nuove macchine, completamente rivoluzionate per dare ancora più spettacolo, i team si presenteranno con rinnovate ambizioni e i contendenti saranno pronti a darsi battaglia in pista e non solo. Servono regole più chiare per gli spettatori, meno contestabili dai protagonisti e serve autorevolezza da parte di chi deve farle rispettare. Finire le corse alla bandiera a scacchi senza polemiche, corsi e ricorsi. Questa sì che sarebbe una rivoluzione. 
 

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