Toh, chi si rivede! Giampiero Ventura torna in panchina: "Mi rimetto in gioco"
"Con mia grande sorpresa - ammette Ventura - ho avuto più di un contatto, però non mi posso permettere di sbagliare". La mancata qualificazione al mondiale fa ancora male
La voglia di tornare in panchina è tanta, la voglia di far vedere ai tanti critici che si sono sbagliati a darlo per finito ancora di più.
"Dopo 30 anni di calcio vissuti in maniera corretta e professionale ho tanta voglia di tornare ad allenare, ma non allenerò mai più una nazionale. Non vivere la squadra tutti i giorni non è il mio lavoro" dice l'ex ct della Nazionale italiana di calcio Giampiero Ventura a Radio Crc.
La ferita della mancata qualificazione ai mondiali non si è ancora rimarginata. "Se mi sento deluso, arrabbiato o tradito? La mia figura la associo a tutti e tre gli aggettivi, ma non voglio argomentare per non scendere nei dettagli. Ci sarà tempo e modo". Ventura deve "stare sul campo. Prendere giovani e farli diventare importanti, è questo il mio lavoro". Glissa sulle responsabilità della disfatta preferisce mettersi sul mercato.
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Le offerte non gli mancano, sceglierà con grande attenzione. "Con mia grande sorpresa - ammette Ventura -, ho avuto più di un contatto, però non mi posso permettere di sbagliare. Dico comunque che ho una grande voglia di rimettermi in gioco e rispondere non a parole, ma sul campo".
Su Ancelotti al Napoli dice: "De Laurentiis ha lanciato un messaggio dicendo che non si accontenta più di giocare bene e arrivare secondo, adesso vuole vincere. Poi però, dopo i messaggi lanciati devono esserci i fatti, e quindi una campagna acquisti importante che permetta all'allenatore di vincere lo scudetto. L'obiettivo del Napoli non deve essere più entrare in Champions, ma vincere lo scudetto".