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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Pantani, l'amore non si prescrive

Il Pirata fu fermato dalla criminalità organizzata che alterò le provette del controllo antidoping. Da quel giorno Pantani entrò in un tunnel dal quale non sarebbe più uscito. L'indagine si dissolverà nel nulla: il mito no, mai

“Sì, sì, sì… sì… sì”. Lo urlavamo quando lui faceva il diavolo scalando il Mortirolo o L'Alpe d'Huez. Volava il Pirata, si arrampicava tra due ali di folla. Oggi quei "sì", con tutt'altro significato, li ripete per cinque volte l’uomo che secondo la Procura di Forlì era in carcere con il bandito Renato Vallanzasca e gli confidò che Marco Pantani era stato fatto fuori dal Giro d’Italia 1999.

"E' VERA QUESTA COSA?" - Il procuratore capo Sergio Sottani ha ricostruito quanto accadde il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio: il complotto contro il Pirata venne ordito dalla camorra che aveva scommesso miliardi di lire sulla vittoria dei suoi avversari mentre Pantani, a due tappe dalla conclusione del Giro, indossava la maglia rosa da dominatore assoluto. Nell'intercettazione ambientale riportata in esclusiva da Premium Sport, una parente dell’uomo ritenuto dagli inquirenti vicino alla camorra e ad ambienti legati alle scommesse clandestine chiede se "è vera questa cosa". E lui risponde con cinque "sì", spiegando che ci fu uno scambio di provette.

L'INIZIO DELLA FINE - Quel giorno maledetto, secondo quelle analisi "alterate" l’ematocrito del Pirata era al 51.9%, due punti in più del consentito dalle norme della Federciclismo. Fu l'inizio della fine: il Pirata non concluse il Giro ed entrò in quel tunnel dal quale non sarebbe più uscito. Il fango che prima schizzava dai pedali negli occhi degli avversari costretti a stargli a ruota divenne mediatico. La cocaina fece il resto, fino a che il campione - sempre più isolato - si spense in un residence di Rimini.

Marco Pantani, il mito

CHI DEVE PAGARE NON PAGHERA' - Pantani non è mai morto da "dopato". Lo sa bene mamma Tonina: "Almeno oggi Marco torna ad avere una dignità, non ho mai accettato quella morte perché non era vera". Pantani è morto da "fregato" e la verità - fa male ammetterlo - è saltata fuori dopo diciassette anni dalla mattina più triste per gli amanti dello sport. Anche se l'indagine di Forlì chiarisce molti punti di quel caso, non ci sarà mai una verità giudiziaria, perché i reati di associazione a delinquere per truffa e frode sportiva sono ormai prescritti e l’indagine penale si dissolverà nel nulla. L'amore della gente invece no, non obbedisce a nessuna legge scritta: non morirà mai.

Nel video sotto, la madre di tutte le imprese del Pirata. Pantani stacca tutti sul Galibier, nella tappa Grenoble-Les Deux Alpes del Tour de France 1998. Dopo pochi giorni gli Champs-Élysées saranno ai suoi piedi


 

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