rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Volley

Il mondo del volley scosso dalla scomparsa di Walewska, pluridecorata campionessa brasiliana

Avrebbe compiuto 44 anni tra pochi giorni, nel suo palmares i tanti successi con la nazionale verdeoro - tra cui un oro olimpico nel 2008 - e l'esperienza nella Serie A italiana, con la maglia di Perugia, con cui ha vinto otto trofei in appena tre anni

“Una giocatrice speciale, le cui gesta verranno sempre ricordate ed onorate”. Sono le parole di Radames Lattari, presidente della Federazione Brasiliana di volley, ad omaggiare Walewska Moreira de Oliveira, una delle centrali simbolo della nazionale di pallavolo brasiliana, scomparsa nella notte ad una manciata di giorni dal suo 44esimo compleanno. Quella della campionessa brasiliana, centrale di 190 centimetri, è stata una carriera lunghissima, costellata di successi, tanto nel club quanto nella seleçao, che l’ha vista protagonista per circa dieci anni, con un brevissimo rientro nel 2013 giusto in tempo per mettere al collo la medaglia d’oro nella Grand Champions Cup. Tanto Brasile nel suo curriculum, a partire dal Minas (squadra della sua città natale, Belo Horizonte) con cui si appuntò sul petto lo scudetto, per proseguire con le casacche di Paraná e São Caetano. Nel mentre, una cospicua collezione di medaglie con la selezione brasiliana, a partire dal bronzo olimpico di Sydney e dal dominio nel Campionato sudamericano, con cui farà piazzerà un pokerissimo di ori consecutivi dal 1999 fino al 2007.

Nel 2004, la scelta di attraversare l’oceano e sposare la causa della pallavolo europea. Walewska arriverà a Perugia, con cui in un triennio farà incetta di trofei: due scudetti, due coppe italia, una coppa di lega, due Coppa Cev e soprattutto una Champions League, alzata al Palais des Victoires di Cannes contro le padrone di casa, battute 3-1 dopo la splendida rimonta in semifinale contro le turche del VakifBank. Lascia l’Italia nell’estate del 2007 per accasarsi in Spagna, ma a cambiare è la nazione, non certo l’attitudine a vincere, perché in una sola stagione firma il triplete iberico con il Murcia, che mette in bacheca scudetto, coppa nazionale e Supercoppa. E’ proprio il 2008 l’anno in cui arriva la gioia più grande: l’oro alle Olimpiadi, battendo gli Stati Uniti nel match per il primo posto, una vittoria che mitiga anche l’amarezza per l’argento di due anni prima ai Mondiali (arrivato dopo la sconfitta in finale contro la Russia) e che precede la decisione di lasciare la seleçao.

L’ultima esperienza nel vecchio continente è nella SuperLiga russa, con la casacca del Zareč'e Odincovo, con cui si prende anche il titolo nazionale nella seconda delle due finali consecutive disputate. Quindi il ritorno in patria: Campinas, ancora Minas, Osasco ed infine Praia Clube, con il secondo ed ultimo scudetto brasiliano al termine del torneo 2017/2018. Un anno fa la decisione di smettere: “La mia carriera è stata bellissima”, aveva dichiarato nel giorno della conclusione della sua lunga avventura nella pallavolo giocata, raccontata nel libro “Outras Redes” e nel documentario “O Último Ato”. Non sono state ancora rese note le cause del decesso, che ha scosso l’ambiente del volley e le tante persone che hanno avuto modo di conoscere Walewska ed apprezzarne le doti tecniche e umane.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il mondo del volley scosso dalla scomparsa di Walewska, pluridecorata campionessa brasiliana

Today è in caricamento