Insegnante di piano di 92 anni impara a usare Facetime per non lasciare soli i suoi allievi durante la pandemia
"In qualsiasi situazione siate, non dimenticatevi di imparare tutto quello che potete, guardare avanti, e sognare"
"In qualsiasi situazione siate, non dimenticatevi di imparare tutto quello che potete, guardare avanti, e sognare". È forse questo l'insegnamento più bello di Cornelia Vertenstein, insegnante di pianoforte di 92 anni che ha imparato a usare FaceTime per continuare a seguire i suoi giovanissimi allievi nonostante la pandemia di covid-19. Parla da donna che ha vissuto 92 anni intensi, da maestra appassionata, e anche da sopravvissuta all'Olocausto: e forse è stato proprio questo pensiero, quello di guardare avanti ed essere curiosi di imparare, nonostante tutto, ad aiutarla a non arrendersi nemmeno in quel periodo terribile della sua gioventù. E a non arrendersi neppure adesso, con il coronavirus.
La storia è stata raccontata dal New York Times: la donna, che vive a Denver (Colorado, Usa), ha insegnato pianoforte per più di 50 anni nella sua casa. Ma con l'arrivo della pandemia moltissimi dei suoi studenti sono rimasti a casa. E Vertenstein si è trovata improvvisamente da sola, ad affrontare un'altra sfida enorme.
I mean, how could you not want to know more about her? Here we are during one of our conversations. pic.twitter.com/1OQCxIm5iN
— John Branch (@JohnBranchNYT) May 15, 2020
Ma lei ha subito insistito: le lezioni sarebbero continuate, in qualche modo. E allora ha imparato ad affidarsi alla tecnologia, e ben presto ha iniziato a chiamare i suoi giovani alunni usando FaceTime con il suo iPad, dicendo ai ragazzi come posizionare lo smartphone in modo che lei potesse vedere le loro mani all'opera sui tasti del loro piano. E il saggio di primavera, che aveva paura di dover annullare, si è svolto lo stesso, con questa particolare modalità.
"Con grande orgoglio presento i miei studenti che si sono preparati con disciplina e determinazione in circostanze difficili" ha detto all'inizio del saggio. "Quando ero piccola non potevo andare a scuola a causa della mia religione. Così venne creata una piccola scuola nel seminterrato di un vecchio edificio dove a volte mancava anche il riscaldamento. Da quella scuola sono venute fuori menti brillanti. Da lì ho imparato che in qualsiasi situazione si può imparare, guardare avanti, e sognare".