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Domenica, 28 Aprile 2024
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Redazione

Le 5 migliori uscite discografiche della settimana

La settimana musicale si è aperta con il lancio mondiale del nuovo singolo di Lady Gaga: Hold My Hand. Il brano è tratto dalla colonna sonora del nuovo attesissimo film Top Gun: Maverick - in uscita in anteprima al cinema il 21 e 22 maggio - e segna il grande ritorno di Lady Gaga, recente interprete di House of Gucci,  come autrice e produttrice di colonne sonore dopo l’enorme successo di A Star is Born nel 2018, pellicola per cui la popstar americana ha vinto anche un Premio Oscar. Ma veniamo ad alcune delle attese uscite discografiche del weekend. Ne abbiamo selezionate 5 tra le più interessanti: nuove suggestioni rock dal sapore decisamente anglosassone con una spruzzata di trap dal colore tutto italiano. 

1 . Brian Ferry
Love Letters

Un'autentica icona della musica inglese più colta e raffinata. Brian Ferry, insieme a Phil Manzanera con i Roxy Music e contemporaneamente come interprete solista, ha scritto negli anni '70 e '80 la storia del pop, inteso nell'accezione più nobile del termine. Nessuno avrà dimenticato Slave to Love, il singolo del suo album più venduto, quel Boys and Girls che nel 1975 conquistò la vetta delle classifiche del Regno Unito. Ora, dopo l'annuncio della reunion con i Roxy Music, Brian Ferry pubblica un nuovo EP che contiene quattro cover: la title track Love Letters - da non confondere con la quasi omonima canzone di Nick Cave, si tratta invece della reinterpretazione del brano del 1961 di Ketty Lester - I Just Don’t Know What to Do with Myself del duo Burt Bacharach-Hal David, Fooled Around and Fell in Love di Elvin Bishop e il classico anni '30 The Very Thought of You. Un poker di canzoni in smoking. 

2 . Belle and Sebastian
A Bit and Previus

Le loro atmosfere sognanti, le loro delicate melodie, quasi a restituire la vita e il sole sottratti a Nick Drake, hanno fatto della band di Stuart Murdoch uno dei principali riferimenti della canzone d'autore che riesce a colorare la malinconia. Fin dal loro esordio del 1996, l'ormai epocale Tigermilk, hanno definito uno stile ben preciso: incorniciato nelle magistrali copertine dei loro album e supportato dalle straordinarie performance live, guidate dalla personalità di Murdoch e spesso esaltate dalla tromba di Mick Cooke. Superata anche l'uscita di Isobel Campbell, i Belle & Sebastian non hanno mai sbagliato un colpo. E non lo fanno nemmeno con il loro decimo disco. "L’abbiamo fatto insieme, noi e la città. Questo album è stato il primo interamente registrato a Glasgow dai B&S dai tempi di Fold Your Hands Child, 1999. Ogni mattina suonavamo, scrivevamo, sperimentavamo cose nuove insieme, prendevamo il proverbiale pezzo d’argilla ed ogni giorno lo modellavamo". Unnecessary Drama, If They’re Shooting At You e Young and Stupid sono i primi singoli di un gioiello pop che profuma di Scozia.

3 . Bloc Party
Alpha Games

Dopo circa due decenni, sei album, infiniti tour mondiali e alcuni progetti solisti lungo il cammino, i Bloc Party sono una band diversa da quella che esplose nella scena indie nei primi anni 2000. C’è stata un’evoluzione e una crescita che si percepiscono in ogni momento di Alpha Games, il nuovo atteso album del gruppo inglese dopo il discusso Hymns. Ascoltare Alpha Games è come fare un viaggio. Dal coraggioso Day Drinker, affilato come un rasoio, al sapore scanzonato del glam rock di The Girls Are Fighting sino al malinconico finale amaro di The Peace Offering, è difficile non sentirsi come trattenuti da una ragnatela tessuta da personaggi scomodi, protagonisti di momenti dominati da emozioni scure e situazioni pericolose. Ma ci sono anche passaggi sensuali, attimi di tenerezza. Ma soprattutto c’è, come lo descrive il batterista Louise Bartle, un lavoro arrabbiato. “Con questo album - sostiene invece il cantante Kele Okereke - ero consapevole che avremmo portato l’ascoltatore in un viaggio. Ecco perché la prima e l’ultima canzone sono così importanti. Perché incorniciano lo stato dei personaggi". E allora non resta che partire da Day Drinker

4 . Arcade Fire
We

Il sesto album in studio della rock band canadese, che torna a distanza di cinque anni dal precedente progetto discografico Everything Now, arriva dopo una sessione di scrittura lunghissima: "La più lunga della nostra carriera", ha detto il cantante e polistrumentista Win Butler. Il disco ha lo stesso titolo di un romanzo dello scrittore russo Yevgeny Zamyatin e sarà diviso in due parti: la prima parla di solitudine e isolamento, la seconda celebra la connessione tra gli esseri umani. We è stato registrato in molteplici location degli Stati Uniti ed è prodotto da Nigel Godrich (Radiohead, Paul McCartney, Travis, Beck, U2, Roger Waters, R.E.M. e molti altri) e Win Butler & Régine Chassagne, coppia leader della band nonché marito e moglie nella vita. Un'odissea musicale ispirata sia dalle forze che provocano l’allontanamento tra le persone che si amano, sia dall’urgenza di superarle. Gli Arcade Fire, che nella loro lunga carriera hanno vinto un Grammy Award nel 2008 con The Suburbs, miglior album dell’anno, sono di nuovo on the road. E ancora una volta vale la pena di inseguirli: senza correre e con un braccio fuori dal finestrino. 

5.  Sfera Ebbasta e Rvssian
Italiano

Ultimo ma non ultimo, un disco che omaggia addirittura Toto Cotugno e la sua canzone famosa nel mondo: L'italiano. Cose che può fare solo la trap. Tanto odiata e tanto amata, resta il fatto che spopola soprattutto tra i più giovani. Italiano è un progetto discografico composto da cinque tracce in cui sono presenti i featuring di Fivio Foreign, Myke Towers e BIA. Il disco rappresenta l’ultimo capitolo della collaborazione internazionale fra i due artisti iniziata nel 2018 con Pablo e Happy Birthday, entrambe certificate con il doppio disco di platino. Un lavoro che si può descrivere come il coronamento di un percorso che ha portato Sfera Ebbasta dall’essere uno dei più grandi talenti della sua generazione al diventare uno dei rappresentanti più innovativi della musica italiana nel mondo, capace di collaborare ancora una volta con i nomi più rilevanti della nuova scena internazionale. Alla fine si può dire una sola cosa: lasciatelo cantare. 

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