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Sabato, 27 Aprile 2024
Siccità in aumento

In Italia non piove più: è crisi idrica

La situazione viene descritta come di "persistente emergenza". In Italia servono nuovi invasi.

Nel nord Italia la scarsità di piogge sta causando una situazione di crescente siccità. L’immagine emblema di questa situazione è quella del lago di Ceresole (ai piedi del Gran Paradiso) completamente prosciugato. E nonostante il maltempo dell’ultimo periodo, i disagi idrici sono in costante aumento.

I disagi al Nord Italia

Nelle valli alpine tra la Valsesia e la Valsessera (in provincia di Vercelli e Biella, nel nord del Piemonte) potrebbero esserci delle interruzioni del servizio idrico. Sul monte Rosa, l’altezza del manto nevoso è inferiore di circa il 30% rispetto alla media degli ultimi 15 anni. Secondo l'Arpa Piemonte, tutti principali fiumi della regione sono in deficit rispetto alle portate dello scorso anno.

Il report settimanale dell’Osservatorio dell' Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi) sulle risorse idriche evidenzia come l’Italia settentrionale continui a soffrire per mancanza d’acqua: “Di fronte ad una situazione di persistente emergenza, è ancora più evidente la necessità di infrastrutturare il Nord con nuovi invasi, efficientando al contempo quelli esistenti – dice Francesco Vincenzi, presidente dell'Anbi -. Dobbiamo assumere definitivamente che i cambiamenti climatici stanno stravolgendo anche l’andamento meteo, e le piogge diffuse, utili all’agricoltura ed all’ambiente, sono ormai un ricordo".

A fine febbraio, in Val d’Aosta mancavano all’appello 50 centimetri di neve (record negativo degli ultimi 20 anni) e riguardo le precipitazioni, è piovuto il 74,2% in meno sulla media del mese, arrivando a toccare la soglia del 90% nella fascia centrale della regione. Secondo il Centro funzionale della Valle d'Aosta, a febbraio le temperature sono state superiori di 4 gradi e di 2 gradi rispettivamente a bassa ed alta quota. a quote basse e +2° in altura, facendo del 2022 il secondo mese più caldo dal 1970.

I livelli dei laghi sono tutti abbondantemente sotto la media, ad eccezione del lago di Garda, che però sta iniziando a diminuire. In Lombardia, le portate del fiume Adda sono in costante calo, e in Veneto mancano 90 centimetri di neve, con il lago del Corlo che segna il record negativo dal 1996 e i fiumi della regione abbondantemente al di sotto dei livelli degli anni precedenti.

Non si arrestano neppure i cali del fiume Po ad iniziare dal tratto piemontese fino alle stazioni di rilevamento a Piacenza e Cremona dove le portate sono segnalate sotto il minimo storico mensile.

La situazione al Centro e al Sud

In generale, la situazione è migliore nel resto del Paese.

Al Centro Italia, i fiumi marchigiani sono segnalati in salute, in particolare Esino e Sentino. La Toscana invece si conferma “a macchia di leopardo”: le piogge, infatti, hanno bagnato, con diversa intensità, la Valdarno, la Lucchesia, ma soprattutto la provincia di Massa Carrara. Resta a secco, invece, la costa grossetana e livornese, con le portate dei fiumi ancora in calo con valori molto lontani dalle medie storiche. Nel Lazio, i fiumi Sacco e Liri-Garigliano si attestano fra i livelli più bassi del quinquennio, mentre in Campania, Abruzzo, Basilicata e Puglia aumentano i livelli di fiumi e bacini.

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