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Domenica, 28 Aprile 2024
Il supervulcano / Napoli

"Verso innalzamento ad allerta arancione per i Campi Flegrei"

In zona rossa 500mila persone, in zona gialla 800mila persone esposte in modo significativo in caso di eruzione. Il ministro Musumeci: "Da commissioni grandi rischi l'invito a intensificare le esercitazioni, 15mila edifici coinvolti da bradisismo"

"Bisogna prepararsi all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore sull'area dei Campi Flegrei". Lo ha spiegato il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione alla commissione Ambiente della Camera. Citando le parole della commissione, il ministro ha spiegato che "l'insieme dei risultati scientifici rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo".

"Non è mio compito né del Parlamento decidere sul passaggio da giallo all'arancione - spiega Musumeci - io dico solo: prepariamoci a convivere con questo rischio".

"Non ho elementi per dire se si passerà e quando dal livello giallo a quello arancione, non è mia competenza - ha ribadito Musumeci - Abbiamo istituito la Commissione grandi rischi proprio perché l'organo di governo deve ascoltare il mondo scientifico". Secondo il verbale della Commissione le conclusioni documentano un ruolo del magma nella dinamica del bradisismo un fenomeno ricorrente in questi territori e alterna fasi di innalzamento, come sta avvenendo dal 1950, a fasi di subsidenza.

Come spiegato dal ministro Musumeci nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto sulle misure urgenti per il rischio sismico la commissione ha ritenuto che il quadro complessivo faccia emergere che i processi in atto possano evolvere ulteriormente e ha ritenuto opportuno che le attività di monitoraggio e di prevenzione si intensifichino ulteriormente e si preparino a eventuale necessità di passare rapidamente verso il livello ulteriore rispetto a quello giallo". "L'affermazione - evidenzia Musumeci - non è in contrasto con quanto riportato dall'ultimo bollettino dell'Osservatorio vesuviano dell'Ingv che dice che non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine".

Secondo quanto comunicato dallo stesso Musumeci ad oggi la Commissione Grandi Rischi ha stabilito di mantenere l'allerta gialla nei Campi Flegrei, intensificando le esercitazioni. "Abbiamo definito la zona rossa legata al rischio bradisismo: si tratta di 85mila persone e 15mila edifici, qui negli ultimi otto anni il terreno si è sollevato di 10 centimetri"

Il bradisismo nei campi Flegrei

Nell'ambito della recente fase di innalzamento, si sono verificate due importanti fasi, quella del 1970-72, che portò a un sollevamento complessivo del suolo di oltre 170 centimetri, accompagnato da sciami sismici, e quella del periodo 1983-84, che portò centinaia di terremoti al giorno, con un sollevamento complessivo del suolo di oltre 180 centimetri. In relazione a questi ultimi avvenimenti il 24 agosto 1983 scattò il piano di emergenza. Gli abitanti del rione Terra di Pozzuoli vennero evacuati. Anche all'epoca la comunità scientifica dibatté a lungo sulla possibilità che il bradisismo evolvesse verso una eruzione. Eruzione che non si verificò. 

campi flegrei-6

Una tale incertezza regna anche in questi mesi dopo le decine di scosse documentate nell'area sottoposta ad uno spiccato innalzamento del terreno. Per tal motivo è stata aggiornata anche l'area di emergenza. La zona rossa è quella da evacuare immediatamente in caso di eruzione e comprende circa mezzo milione di persone. La zona gialla è quella in cui si trovano persone esposte a significativa ricaduta di cenere e comprende 800mila persone.

Musumeci ha spiegato che il dipartimento di protezione civile ha individuato le procedure semplificate per la verifica della vulnerabilità degli edifici: "Ora è possibile costruire il piano straordinario previsto dal decreto legge".

"Senza reticenze e omissioni, la popolazione deve essere costantemente informata delle esposizioni dei rischi del territorio su cui vive" spiega Musumeci.

"In questa prospettiva di incertezza non posso che esprimere un auspicio - conclude il ministro Musmeci - quando programmiamo lo sviluppo dei territori investiamo risorse in opere, infrastrutture, case, aziende, cerchiamo sempre di non dimenticarci del rischio, cerchiamo anzi di partire dal rischio per orientare le nostre scelte verso aree e territori adatti. Non possiamo proseguire in un modello di sviluppo che si illuda di chiedere alla natura di adattarsi alle scelte degli uomini".

Cosa succede con l'allerta arancione

Con l'innalzamento dello stato di allerta i Campi Flegrei passerebbero in allerta arancione. "Rappresenterebbe una pandemia bis per 500mila persone" spiega Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli. "Le parole sbagliate del ministro Musumeci stanno facendo molti più danni delle scosse di magnitudo 4.2: si tratta di allarmismo abnorme, non supportato da dati scientifici". "Si rischia un'enorme depressione economica e sociale che farà scappare le persone, non per il bradisismo, ma per la conseguente crisi lavorativa - ha aggiunto -. Lo Stato, anziché spaventare i cittadini, dovrebbe sollecitare l'evacuazione volontaria con contributi economici. Bisogna lavorare affinché i Campi Flegrei siano ancora più resilienti, potenziando i costoni. Realizziamo le vie di fuga, anziché costringere alla fuga i cittadini".

Allo stato attuale il livello di allerta dei Campi Flegrei è giallo, come stabilito dal Dipartimento della Protezione Civile, sulla base dei risultati del monitoraggio e delle valutazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi. Tale livello, a differenza del livello di allerta "verde" che corrisponde all’attività ordinaria del vulcano, è indice della variazione di alcuni dei parametri monitorati dall'INGV.

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eruzione campi flegrei

Durante il mese di settembre 2023 nell'area dei Campi Flegrei sono stati registrati 1106 terremoti con una Magnitudo massima 4.2. Il 69% dei terremoti sono stati rilevati tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4 km. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo confermano una geometria radiale del sollevamento centrato nell'area di Pozzuoli con una velocità massima di circa 15 millimetri al mese da gennaio 2023. Il sollevamento massimo registrato nel rione terra è di circa 115 cm da novembre 2005, di cui circa 82 cm da gennaio 2016. Vengono segnalati nuovi massimi di temperatura superficiale nelle aree di Pisciarelli e Solfatara mentre i parametri geochimici confermano il riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo nell'area della Solfatara si conferma essere elevato di circa 4000 t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente.

L’eventuale passaggio alla fase arancione di "preallarme" avrebbe un impatto profondo sul territorio della "zona rossa" con l'evacuazione di ospedali, case di cura e dell'istituto penale minorile di Nisida e il carcere femminile di Pozzuoli. Per i residenti saranno invece adottate procedure di "allontanamento spontaneo" e non una vera e propria evacuazione che scatterebbe in caso di eruzione.  

++ articolo aggiornato alle 17:28 ++

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