Benzina, buone notizie ai distributori in vista di Capodanno
Nuovi ribassi, i prezzi della benzina continuano a calare: non si fermano durante le festività natalizie i ribassi sulla rete carburanti italiana: tutti gli aggiornamenti
Ancora ribassi, i prezzi della benzina continuano a calare: non si fermano durante le festività natalizie i ribassi sulla rete carburanti italiana. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo ancora in calo prima dello stop alle contrattazioni, infatti, sabato 22 Eni e Tamoil hanno tagliato di 1 centesimo i prezzi raccomandati di benzina e diesel. Inoltre, lo stesso Cane a sei zampe ha limato di un ulteriore centesimo i due prodotti anche il giorno di Natale.
Prosegue, di conseguenza, il trend in discesa dei prezzi praticati sul territorio. In particolare, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,511 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,495 a 1,542 euro/litro (no-logo a 1,502). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,444 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,435 a 1,465 euro/litro (no-logo a 1,433).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,649 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,631 a 1,759 euro/litro (no-logo a 1,552), mentre per il diesel la media è a 1,583 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,583 a 1,684 euro/litro (no-logo a 1,481). Il Gpl, infine, va da 0,646 a 0,673 euro/litro (no-logo a 0,647).
Perché il prezzo della benzina scende
Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. A incidere in misura sostanziosa in Italia sul costo finale sono in realtà le accise e l'Iva. Il taglio delle accise indicato come un obiettivo dall'attuale governo non è diventato realtà.
Conti alla mano, riducendo tasse e accise il costo a litro in Italia sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, anche senza arrivare alla cifra di 0,50 centesimi a litro (prezzo depurato da tasse e accise) . Anche se tutti i Paesi tassano il carburante l'Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: quasi 1 euro in più a litro, secondo un'indagine di Federcontribuenti. ''L'andamento dei prezzi di carburante influisce sui prodotti a largo consumo perché, se il trasporto aumenta del 10 per cento - rileva Federcontribuenti in una recente indagine - i prodotti che acquistiamo aumentano dell'11 per cento e i contribuenti pagheranno un 42 per cento in più di tasse - non dimentichiamo l'Iva sui prodotti - a coprire le spese di trasporto e per l'aumento del prodotto che acquista. Nel solo 2017 i balzelli sui carburanti hanno assicurato un guadagno per lo Stato pari a 26 miliardi di euro conquistando il quarto posto sulla scala delle entrate erariali''.