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Martedì, 30 Aprile 2024
morti di caldo

Quando il caldo uccide sul posto di lavoro

I morti di caldo sul lavoro riportano l'attenzione sulle tutele da applicare, specie in un periodo con condizioni climatiche estreme: come funziona la cassa integrazione per il caldo

Un'altra persona è morta per il caldo sul luogo di lavoro. La tragedia si è ripetuta a Parete, in provincia di Caserta, qualche giorno fa ma la notizia è stata appresa solo oggi. La vittima è stata colpita da arresto cardiaco a causa delle elevate temperature. Per proteggere i lavoratori da queste condizioni esistono delle tutele, soprattutto per alcune categorie come braccianti e operai, che in giornate di caldo anomalo come quelle che l'Italia vive praticamente da maggio rischiano la loro vita sul posto di lavoro. Le aziende hanno la possibilità di richiedere la cassa integrazione per il caldo, ma nello specifico come funziona? 

La protesta dei sindacati

Ad intervenire sulla questione sono stati Giovanna Basile, segretaria generale Flai-Cgil Napoli e Campania, e Igor Prata, segretario generale Flai-Cgil Caserta. "Alla Regione Campania - hanno spiegato i due rappresentanti sindacali - abbiamo chiesto di adottare un'ordinanza, come già fatto in Puglia e Calabria, che vieti lo svolgimento di lavori all'aperto tra le 12:30 e le 16:30. La nostra richiesta non ha ancora ricevuto riscontri, tranne che la convocazione in commissione Agricoltura al Consiglio regionale. Cosa dobbiamo ancora attendere? Un altro bracciante morto?".

Flai-Cgil Napoli e Campania e Flai-Cgil Caserta hanno lanciato un appello non solo alle istituzioni ma anche alle aziende: "Due giorni fa Inps e Inail - ricordano Basile e Prata - hanno pubblicato le istruzioni per la cassa integrazione ordinaria in caso di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa a causa delle temperature elevate, alla quale le aziende possono accedere quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell'integrazione salariale possono essere considerate idonee anche le temperature percepite. Per il settore agricolo si applicherebbe la Cisoa".

Poi concludono: "Ci auguriamo che si intervenga quanto prima. Agosto è alle porte e le previsioni non danno cenno di una tregua da parte del caldo e se non si prenderanno i necessari provvedimenti ci ritroveremo a contare ancora vittime del lavoro in agricoltura".

Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo: "Esprimo profondo dolore per l’ennesima tragedia nei campi avvenuta a Parete. Si tratta purtroppo della seconda vittima in due settimane per il territorio casertano, dove l’agricoltura rappresenta la vita per moltissime famiglie. Esprimo tutta la mia vicinanza, da parlamentare del territorio, alle famiglie delle vittime. Adesso è il momento del cordoglio, ma mi sembra chiaro che le nostre battaglie per i diritti dei lavoratori vadano intensificate con ancora più forza, così come queste altissime e anomale temperature devono portarci a comprendere che non c’è futuro senza una reale transizione ecologica ed una sostenibilità che freni questi disastrosi cambiamenti climatici”.

Come funziona la cassa integrazione per il caldo

è chiaro che oltre una certa temperatura il corpo umano va in sofferenza, soprattutto sul posto di lavoro. Le statistiche dimostrano, infatti, che fenomeni climatici estremi possono aumentare i rischi di infortunio sul lavoro ed è la stessa Inail ad avere linee guida per prevenire la patologia da stress termico. L'Inps ha specificato che le imprese potranno chiedere all'Istituto nazionale di previdenza sociale il riconoscimento della Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. 

In una nota congiunta Inps e Inail si è chiarito che ai fini dell'integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature "percepite". La causale “eventi meteo” è invocabile dall’azienda anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate. Al riguardo, le istruzioni fornite nella circolare Inps n. 139/2016 e nel messaggio Hermes Inps n. 1856/2017 precisano che sono considerate “elevate”, le temperature superiori ai 35° centigradi. Tuttavia, anche temperature inferiori al predetto valore possono essere considerate idonee ai fini del riconoscimento dell’integrazione salariale, atteso che la valutazione sull’integrabilità della causale in questione deve essere fatta con riferimento non solo alle temperature registrate dai bollettini meteo ma anche a quelle “percepite”, che notoriamente sono più elevate rispetto a quelle reali, tenuto conto della particolare tipologia di lavorazione in atto.

Le categorie lavorative coinvolte

Ci sono delle categorie di lavoratori individuate dall'Inps, che possono richiedere la cassa integrazione per il troppo caldo "I lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore" si legge nella circolare Inps.

Tuttavia, esiste una condizione che permette a tutti di poter usufruire della cassa integrazione per il caldo: "Si fa presente, infine, che, indipendentemente dalle temperature rilevate nei bollettini, l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i casi in cui le sospensioni siano dovute a temperature eccessive" la precisazione dell'Inps.

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