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Lunedì, 29 Aprile 2024
7 morti / Bologna

Disastro di Suviana: cos'è l'ipotesi colpo d'ariete

Sull'incidente che ha causato 7 morti ci sono ancora tanti interrogativi. E' passata una settimana dall'esplosione. Luigi Natale, professore di Costruzioni Idrauliche all'Università di Pavia: "Non è escluso che ci sia stato un colpo d'ariete dovuto a una perturbazione del flusso idrico delle condotte"

E' passata una settimana dall'esplosione che ha causato il più grave incidente sul lavoro del ventunesimo secolo in Italia: 7 morti tra operai e tecnici. Non sono ancora ripresi i lavori di svuotamento della centrale elettrica di Bargi sul lago di Suviana, nell'Appennino tosco-emiliano. L'acqua del lago continua a entrare e quindi le idrovore sono ferme, in attesa di risolvere il problema idraulico. I vigili del fuoco stanno aspettando che Enel Green Power presenti il piano operativo e d'emergenza, poi a quel punto daranno il via libera agli interventi degli operatori economici incaricati dall'azienda per riprendere gli interventi. A quel punto ai pompieri spetterà la sorveglianza che i lavori procedano e che venga messa in sicurezza la zona in cui poi verranno effettuate le perizie. Sull'incidente ci sono ancora tanti interrogativi.

Oggi sono stati celebrati i funerali di Vincenzo Franchina, il tecnico di 35 anni che ha perso la vita nell'esplosione della centrale, la vittima più giovane. L'ultimo saluto nella chiesa madre di San Michele Arcangelo a Sinagra (Messina), il paese di cui era originario. Chiesa gremita anche a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), per i funerali di Mario Pisani, 73 anni. Si celebreranno sabato 20 aprile a Ponte San Nicolò (Padova) i funerali di Adriano Scandellari, l'ingegnere di 57 anni morto nell'incidente. 

Ipotesi colpo d'ariete a Suviana

Una delle ipotesi principali è che il disastro sia stato provocato da un incendio dell'alternatore della centrale, il dispositivo che converte l'energia di rotazione della turbina in energia elettrica. Ma sono supposizioni, la causa non è stata definita, per ora, così come non possono esserlo le eventuali responsabilità. Si indagherà in ogni direzione. 

"Non è escluso che ci sia stato un colpo d'ariete dovuto a una perturbazione del flusso idrico delle condotte": lo dice all'Agi Luigi Natale, professore di Costruzioni Idrauliche all'Università di Pavia. Gli impianti idroelettrici sono tra le opere più sicure per progetto e per realizzazione, ma gli incidenti anche molto gravi possono accadere.
"Talvolta, le circostanze impongono molto rapide variazioni di deflusso che danno origine alla compressione dell'acqua, che in questo caso non può essere considerata incomprimibile, - spiega l'esperto - e alla dilatazione delle condotte in acciaio. Le più frequenti situazioni di moto vario in condotta si hanno per: manovre, involontarie o programmate, di apertura/chiusura di valvole e paratoie; attacco e distacco di pompe; variazione della potenza richiesta alla turbina per modifica della domanda elettrica; moto alternato di pompe a stantuffo; vibrazione di parti delle macchine idrauliche o delle valvole di regolazione; transitori di regolazione delle turbine; instabilità delle parti meccaniche innescate dalla formazione di vortici; variazione di livello nei serbatoi di alimentazione e di scarico degli impianti; formazione di onde nei serbatoi", e altre eventualità ancora.

Incidenti di questo tipo in passato ci sono stati

In alcuni di questi casi "può manifestarsi il colpo d'ariete. Il colpo d'ariete è potenzialmente distruttivo in quanto può provocare l'esplosione o, più frequentemente, l'implosione della condotta e può danneggiare irreversibilmente valvole e macchine idrauliche", spiega Natale.

esplosione suviana- frame da video dei vigili del fuoco su  X2

Ci sono stati incidenti di questo tipo in passato, non in Italia. "Molto citato - spiega Natale - è il caso dell'impianto idroelettrico di Igawa Dam (Giappone) dove, nel 1950, la improvvisa chiusura della valvola a farfalla posta alla fine della condotta forzata generò una perturbazione di colpo d'ariete che porto' alla rottura della condotta e all'allagamento della sala macchine causando 3 vittime e 500 milioni di dollari di danni con una perdita 90 GWh di energia". Il Dipartimento del Lavoro statunitense riporta che, il 12 maggio 1984, in un impianto idroelettrico della Utah Power & Light Co si ruppe la condotta forzata in un punto di saldatura a causa di un colpo d'ariete causato dal malfunzionamento della valvola Johnson di regolazione della portata. L'acqua travolse tutto e quattro persone presenti nei veicoli parcheggiati rimasero uccise.

E poi ancora. Nel settembre 1985, un colpo d'ariete innescato dalle vibrazioni nella valvola di alimentazione della turbina ruppe la condotta forzata dell'impianto idroelettrico di Oneida sul Bear River, Franklin County, Idaho (USA). L'incidente provocò 5 vittime.

Il disastro in Russia del 2009

"Uno dei più gravi incidenti che si ricordino - spiega Natale - è recente. Il 17 agosto 2009 un fenomeno di colpo d'ariete interessò, con esiti catastrofici, l'impianto idroelettrico di Sayano - Shushenskaya realizzato in Khakassia (Russia) sbarrando il fiume Yenisei con una diga ad arco - gravità alta 245m. L'impianto, entrato in attività nel 1978, è il più grande della Russia e il sesto più grande del mondo. In quel caso, la sovrapressione di colpo d'ariete fu causata dalla improvvisa chiusura del distributore probabilmente dovuta all'impatto di un detrito trasportato dalla corrente dentro la cassa della turbina [...] Il repentino blocco della macchina originò una perturbazione di colpo d'ariete anche nel condotto di scarico della turbina con la conseguente formazione di una depressione al suo interno". La sala macchine fu scoperchiata e allagata dall'acqua uscita dalla condotta con il conseguente scoppio di un trasformatore; anche le altre turbine furono danneggiate in differente misura. Le autorità russe dichiararono la perdita di 76 persone.

Cosa sia successo davvero a Suviana è, a oggi, un mistero: la verità, o almeno qualche indizio più concreto, arriverà dalle "scatole nere". Una è già in possesso della procura mentre la seconda è stata recuperata martedì 16 aprile al livello -6 e consegnata agli inquirenti.

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