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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coronavirus e animali domestici: verità e (pericolose) fake news

Non vi è nessuna evidenza scientifica di un trasferimento dell'infezione da uomo a cane, men che meno da cane a uomo. Attenzione alle bufale sui social

Le fake news sul nuovo coronavirus, diffuse in questi giorni soprattutto attraverso le condivisioni sui social o nelle chat di WhatsApp, alimentano psicosi spesso ingiustificate e pericolose. Una tra le tante ruota intorno a questa domanda: cani e gatti possono rappresentare un pericolo nella diffusione della Covid-19? I nostri animali domestici possono trasmettere l'infezione respiratoria all'uomo?

L'Istituto Superiore della Sanità e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno confermato che cani e gatti non rappresentano alcun pericolo. Per capirne di più, ne abbiamo parlato con Romina Di Benedetto, medico veterinario di Roma. "I coronavirus, intesi come una vasta famiglia di virus conosciuti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi, possono infettare anche altre specie animali causando importanti malattie come IBV (bronchite infettiva aviaria), TGEV (gastroenterite trasmissibile dei suini)", ci ha spiegato la dottoressa.

"Anche gli animali da compagnia, cani e gatti, possono essere infettati da coronavirus. Nel cane il coronavirus causa una lieve diarrea mentre nel gatto il virus della peritonite infettiva felina che nella maggior parte dei casi è una lieve infezione intestinale, in altri provoca una grave infezione quasi sempre mortale".

Coronavirus, cani e gatti non lo trasmettono: "Nessuna evidenza scientifica"

Due i punti fermi, chiarisce la dottoressa Di Benedetto. Il primo: nessuno dei coronavirus degli animali domestici è mai stato identificato come causa d’infezione nell’uomo. Il secondo: "Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia quali cani e gatti abbiano contratto l’infezione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e possano quindi diffonderla". In altri termini: cani e gatti non diffondono la Covid-19, il nome che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha dato all'infezione respiratoria arrivata dalla Cina.

Si raccomanda tuttavia di lavare sempre le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali: questa azione, infatti, protegge dai batteri comuni che possono passare dai nostri amici a quattro zampe all'uomo. 

"I virus adottano diverse strategie per sfruttare la popolazione animale e mantenersi in natura - conclude Di Benedetto -. Il coronavirus è un virus ad RNA con una forte propensione a mutare ed adattarsi. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale: il pipistrello è la specie serbatoio più probabile, ma la fonte animale del nuovo coronavirus non è stata ancora identificata. Il salto di specie garantisce ad un nuovo virus un notevole vantaggio verso la popolazione più suscettibile. Il contagio tra uomo e animale domestico non è stato ancora dimostrato perché dovrebbe comunque avvenire un salto di specie".

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