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Domenica, 28 Aprile 2024
L'audizione

Così la 'ndrangheta importa la droga nascondendola in mezzo alla frutta esotica

Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova, Nicola Piacente, ha spiegato in commissione Antimafia le rotte e le modalità con cui i panetti di stupefacenti vengono fatti arrivare dal Sudamerica

"La 'ndrangheta è anche in Liguria l'organizzazione criminale più presente e strutturata". Lo afferma Nicola Piacente, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova, ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia nell'ambito dell'approfondimento che l'organismo sta svolgendo sulle infiltrazioni al Nord. Piacente ha sottolineato che la 'ndrangheta "si è connotata in Liguria per l'attenzione nel traffico di stupefacenti" e ha "rapporti strutturati e stabili con i cartelli sudamericani per le forniture di grosse quantità di stupefacenti, ma va allargato lo spettro di analisi: le indagini hanno evidenziati rapporti stabili e pacifici che riguardano le organizzazioni calabresi e quelle albanesi".

Le rotte e le tecniche dello spaccio

"Sono sei-sette le rotte per il trasporto e lo scarico dei container dello stupefacente - spiega ancora Piacente - e i porti della Liguria più interessati dall'arrivo dei container con la droga sono quelli di Genova, Vado Ligure e La Spezia". I carichi partono da Colombia, Ecuador, Perù, Cile, Brasile; in un caso da Buenos Aires. "I panetti di droga che arrivano da noi lingo le rotte del Sudamerica - continua il procuratore della Repubblica - vengono occultati tra la merce, e la merce solitamente utilizzata è la frutta esotica. Lo svuotamento dei container viene fatto da persone che si introducono clandestinamente nell'area portuale, ma talvolta lo stupefacente viene buttato in mare e in alcuni casi viene equipaggiato con galleggianti e segnali luminosi che consentono di individuare la dislocazione in mare dei panetti. In altri casi, persone che si introducono clandestinamente nell'area portuale recuperano la droga dai vani motori del sistema di raffreddamento dei container frigo".

La "mafia silente"

"La 'ndrangheta - ha spiegato ancora il procuratore Nicola Piacente ai deputati e ai senatori della commissione - si sta tramutando in mafia silente, che non deve necessariamente manifestarsi con forme eclatanti di intimidazione. Da una parte mantiene tutti i connotati di pericolosità e la vocazione storica di essere interlocutore principale a livello italiano per i cartelli sudamericani della droga, ma dall'altra parte si sta immergendo in un tessuto economico nel Nord". Attenzione particolare, secondo Piacente, va data ai cosiddetti 'reati spia', ponendo attenzione anche a quelli di natura economica. "Le indagini di competenza - ha sottolineato - hanno riguardato soprattutto famiglie criminali del reggino e sono molto più sporadici gli episodi che riguardano le cosche del catanzarese e del vibonese". Il procuratore di Genova, parlando delle risultanze di un'indagine, ha anche fatto riferimento a un "panorama che riguarda la delinquenza minorile che comincia a mutare: non abbiamo più bande minorili dedite solo a rapine o episodi di bullismo o cyberbullismo, abbiamo un salto di qualità con il coinvolgimento di un minorenne in traffici importanti di traffico di stupefacente che costituisce, per il nostro territorio, un episodio particolarmente significativo". Oltre alla 'ndrangheta, secondo Piacente, non va distolto il focus da "altre forme di criminalità, in primis quella albanese" ma anche la "criminalità campana connotata dall'intestazione fittizia di beni".

La mafia nigeriana e lo sfruttamento della prostituzione

Non solo 'ndrangheta. La criminalità nigeriana - racconta Piacente - è presente e molto attiva nella tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Una criminalità che, sulla base di alcune indagini passate, "ci aveva impressionato per la capacità di intimidazione sulle ragazze sfruttate. Tuttavia, il fenomeno in questo momento si è notevolmente ridimensionato. Abbiamo segnalazioni che ci vengono da gruppi specializzati in materia di protezione internazionale che ci inviano dichiarazioni che fanno le ragazze sulle modalità in cui sono state reclutate, ma si tratta di dichiarazioni generiche che non sempre trovano la disponibilità da parte delle ragazze ad approfondimenti. Non escludo che possano esserci fenomeni più sommersi rispetto al passato", conclude.

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