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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / L'Aquila

Annullato il sit-in per Amarena, sotto scorta l'indagato per l'uccisione dell'orsa

Corsa contro il tempo per salvare i cuccioli che Amarena stava ancora allattando

"Io ho ucciso l'ora Amarena, non dormo da tre giorni, ricevo telefonate di morte"

"Ti uccidiamo, farai la stessa fine dell"orsa, la tua famiglia è in pericolo": queste le chiamate arrivate al telefono di Andrea Leombruni che ha denunciato presso la stazione carabinieri le minacce di morte ricevute nelle ultime ore. Fuori dall'abitazione dell'indagato è schierata una pattuglia dei carabinieri a protezione dell'uomo che avrebbe fatto fuoco "in maniera istintiva" quando si è trovato a tu per tu con l'orsa. L'autopsia sull'animale e gli accertamenti balistici dovranno tracciare la traiettoria del proiettile e appurare se sussistano le basi per consolidere l'ipotesi di reato di uccisione di animale per crudeltà e senza necessità.

Intanto è stato annullato il sit-in previsto oggi a San Benedetto dei Marsi per protestare contro l'uccisione con una fucilata dell'orsa Amarena. Come spiegato dai militari la manifestazione promossa col titolo 'Giustizia per mamma orsa Amarena' da uno dei più noti animalisti italiani, Enrico Rizzi, aveva ricevuto numerose adesioni ma avrebbe potuto creare problemi per i tentativi di salvare i cuccioli dell'orsa. La notizia dopo che ieri 2 settembre lo stesso Rizzi è stato oggetto di minacce a Anagni, in provincia di Frosinone, dove si era tenuta una manifestazione contro i 12 giovani indagati per l'uccisione a calci di una capretta durante una festa di compleanno in un agriturismo ciociaro.

Uccidono a calci una capretta, insulti agli animalisti in piazza con i nomi dei 12 indagati

Amarena, come stanno i cuccioli dell'orsa uccisa

Intanto continuano gli sforzi dei guardiaparco per salvare i cuccioli che Amarena stava ancora allattando. I piccoli erano rimasti fermi per ore su un albero vicino al corpo della madre, prima di scappare per il frastuono all'arrivo delle forze dell'ordine. "Sono stati avvistati mentre ripetevano il tragitto che avevano fatto con la mamma, partendo da una zona della Rupe di Venere fino a ritornare qui a San Benedetto" spiega Michela Mastrella, capoguardia del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Non è facile prelevarli perché sono troppo giovani per essere narcotizzati.

A rendere più complicata l'operazione di cattura la presenza di troppe persone che si stanno recando sul posto: il sindaco di San Benedetto dei Marsi ha emanato una ordinanza vietando a non recarsi nella zona senza giustificato motivo.

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