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Martedì, 30 Aprile 2024
Dopo l'arresto

Greta Thunberg a processo: di cosa è accusata e cosa rischia

Le accuse contro l'attivista per il clima riguardano fatti avvenuti durante una manifestazione contro l'industria energetica, in centro a Londra, lo scorso 17 ottobre

Comincia giovedì 1° febbraio, a Londra, il processo a Greta Thunberg per "infrazione dell'ordine pubblico". L'accusa riguarda fatti avvenuti durante una manifestazione contro l'industria energetica in centro a Londra lo scorso 17 ottobre. Durante la protesta, la ventunenne svedese simbolo della lotta contro il cambiamento climatico è stata arrestata insieme ad altri manifestanti. Quattro di loro sono finiti a processo insieme a lei.

Sia l'attivista che i quattro coimputati si sono dichiarati innocenti davanti alla corte, lo scorso novembre, e sono stati rilasciati su cauzione. In caso di condanna, l'attivista per il clima rischia una multa fino a 2.500 sterline, circa 2.870 euro. La manifestazione è avvenuta durante l'Energy intelligence forum, che per tre giorni ha riunito all'hotel InterContinental Park Lane i vertici dei colossi petroliferi mondiali come TotalEnergies e Shell. Quel giorno alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato gli ingressi dell'albergo di lusso, vicino ad Hyde Park.

L'arresto di Greta Thunberg

La polizia di Londra ha spiegato di aver imposto "condizioni per evitare disagi al pubblico" durante la protesta, condizioni che sarebbero state violate dai manifestanti, provocando gli arresti, in tutto 26. Greta Thunberg era stata caricata su un furgone della polizia. Prima del suo arresto, aveva criticato gli accordi "a porte chiuse" tra politici e rappresentanti dell'industria del petrolio e del gas.

La manifestazione era stata organizzata dalla ong ecologista "Fossil free London", che in un comunicato ha puntato il dito contro i profitti record registrati lo scorso anno dalle aziende dell'oil & gas "reinvestiti direttamente nell'espansione dei combustibili fossili, e non nell'energia verde", come era stato promesso. Gli attivisti avevano anche criticato la presidenza della COP28, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima che si è tenuta a Dubai, affidata al sultano Ahmed Al Jaber, a capo del colosso statale petrolifero degli Emirati Arabi Uniti.

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