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Martedì, 30 Aprile 2024
Salvataggio miracoloso / Torino

Mattia Aguzzi, l'eroe che ha preso al volo la bimba caduta dal quinto piano a Torino: "Ho allargato le braccia e chiuso gli occhi"

L'impiegato di 37 anni e la piccola stanno bene: "Non ho pensato a nulla e ho provato a fare quel che si doveva fare"

Un eroe, un eroe per caso. O semplicemente, un giovane uomo che ha avuto coraggio, istinto, prontezza e forza fisica. Lui è Mattia Aguzzi, 37 anni, impiegato: sabato 26 agosto ha preso al volo una bambina di quattro anni precipitata dal quinto piano di un palazzo in via Nizza, alla periferia di Torino. "Mi sono messo sulla sua traiettoria e ho chiuso gli occhi. L'ho presa al volo e siamo finiti entrambi a terra. Ho ricominciato a respirare quando la bimba si è messa a piangere", dice a TorinoToday. È un po' emozionato e ancora non si rende conto di quello che ha fatto anche se, con modestia afferma che "chiunque avrebbe agito d'istinto come ho fatto io".

La piccola stava giocando sul balcone, è salita su una sedia, ha scavalcato il parapetto del balcone al quinto piano, è rimasta con le gambe a penzoloni nel vuoto. Qualcuno l'ha vista e ha iniziato a urlare di stare indietro. La bimba ha perso l'equilibrio, è successo tutto in pochi istanti. La madre era in casa e l'aveva persa di vista per qualche secondo. Il cuore a mille e il terrore negli occhi non hanno impedito a Mattia di mettersi sotto il balcone e prenderla al volo. Mattia e la bambina non hanno riportato ferite. Incredibilmente.

La bimba caduta dal quinto piano ha incontrato il suo salvatore, lui commosso: "Sono pieno di gioia"

"Ero lì sotto e speravo solo di riuscire a prenderla. Credo anche di aver chiuso gli occhi, ma è andata davvero bene" aggiunge Aguzzi. "La mia fidanzata abita poco distante da quel palazzo. Siamo usciti insieme per andare da mio cugino, che mi aveva chiamato per chiedermi di comprare il pane. Io non credo al destino, ma se non avessi ricevuto quella telefonata non sarei mai passato di lì". "Ho provato a immaginare il punto dove sarebbe potuta cadere e mi sono piazzato lì - ricorda l'uomo - Nella mia mente ho scolpita l'immagine della piccola con le braccia in alto che tenta di aggrapparsi. Ma poi il peso l'ha trascinata giù. Non c'era tempo per pensare. Ho allargato le braccia e sperato di prenderla al volo. Alla fine è rimbalzata sul mio petto e l'ho bloccata per un attimo. Ma l'impatto è stato forte e siamo caduti tutti e due".

"Dai, no, eroe no - dice inoltre ai media locali, che oggi giustamente lo celebrano - Ho fatto tutto così, in modo naturale. Non ho pensato a nulla e ho provato a fare quel che si doveva fare". Lui adesso dice di stare bene: "All'inizio facevo fatica a respirare. L'affanno. Oppure la botta. Non so. Mi hanno detto che non ho nulla e sono contento così. E comunque adesso non mi diranno più che è meglio se dimagrisco un poco (ride). È andata bene. Che cosa possiamo volere di più? Il destino ci ha messi lì. Il caso. La fatalità. A quel che ne so stiamo tutti quanti bene. E questa, mi creda, è la cosa più bella".

La bambina resta ricoverata in osservazione all’ospedale infantile "Regina Margherita". Nessuna frattura. Sta bene. Anche Mattia è stato visitato al pronto soccorso, perché si temevano costole fratturate o problemi allo sterno. Sta bene anche lui. "Miracolo" a Torino. Il sindaco Stefano Lo Russo ha proposto di conferire a Mattia Aguzzi la Civica Benemerenza: "Proporrò al consiglio comunale di conferirgli la Civica Benemerenza in segno di ringraziamento da parte della città e a riconoscimento del suo gesto coraggioso e preziosissimo".

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