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Domenica, 28 Aprile 2024
Popolazione sempre più anziana

Nascite vicine ai minimi storici, record di ultracentenari e sempre meno matrimoni in chiesa: ecco l'Italia di oggi

I nuovi dati Istat fotografano la situazione demografica del nostro Paese

Non si arresta il calo delle nascite in Italia. I dati Istat pubblicati oggi rendono il quadro della situazione demografica attuale nel nostro Paese: calo demografico (anche se lieve) e popolazione sempre più anziana.

L'ultimo aumento delle nascite c'è stato nel 2008

Gli indicatori demografici - che fanno riferimento al 2023 - mostrano che i nati residenti in Italia sono 379mila, con una diminuzione delle nascite rispetto al 2022 del -3,6%. Un calo ben più significativo emerge se si confronta la situazione attuale con il 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite. Il calo in questo caso è di 197mila bambini (-34,2%). Il numero medio di figli per donna scende così da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi di molto al minimo storico di 1,19 figli registrato nel 1995.

Il Trentino la più "feconda": i numeri per Regione

Nel Nord il numero di figli per donna passa da 1,26 figli per donna nel 2022 a 1,21 nel 2023. Nel Centro il calo va da 1,15 a 1,12. Il Mezzogiorno registra un tasso di fecondità totale pari a 1,24, il più alto tra le ripartizioni territoriali, con una flessione inferiore rispetto all`1,26 del 2022. Questo significa che il Sud Italia, dopo 20 anni, torna ad avere una fecondità superiore a quella del Centro-nord.

Troppe poche nascite: il gigante dei pannolini ferma la produzione per i bebè (e punta sugli anziani)

Con un numero medio di figli per donna pari a 1,42 è il Trentino-Alto Adige la regione con la fecondità più elevata del Paese, ma con il calo tra i più significativi rispetto al 2022 (1,51). Seguono Sicilia e Campania, con un numero medio di figli per donna rispettivamente pari a 1,32 e 1,29 (contro 1,35 e 1,33 nel 2022). La Sardegna continua invece a essere la regione con la fecondità più bassa, sotto il livello di un figlio per donna per il quarto anno consecutivo. Nel 2023 si posiziona a 0,91 figli per donna.

Gravidanze in età sempre più avanzata

Dopo un biennio di sostanziale stabilità, nel 2023 l'età media del parto per le donne arriva a 32 anni e mezzo, con un lieve aumento (+0,1) rispetto al 2022. L'età media in cui le donne decidono di diventare mamme continua inoltre ad essere più alta al Nord e nel Centro (32,6 e 32,9 anni) e più bassa al Sud (32,2).

"Riparte la posticipazione delle nascite - osserva l'Istat - fenomeno di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità, dal momento che più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l`arco temporale disponibile per le potenziali madri".

Passata la fase pandemica e immediatamente post-pandemica - a cui si devono attribuire parte delle irregolari variazioni rilevate, con un aumento delle nascite - la discesa della fecondità sembra quindi riprendere ovunque, accompagnata anche a una nuova spinta alla posticipazione. 

Sempre meno anche i matrimoni (in chiesa)

In discesa anche il numero dei matrimoni, 183mila nel 2023 (-6mila sul 2022). In forte riduzione risultano poi quelli celebrati in chiesa con rito religioso (-8mila) mentre aumentano quelli celebrati con rito civile (+2mila). Complessivamente, nel 2023 il tasso di nuzialità continua lievemente a scendere, portandosi al 3,1 per mille dal 3,2 del 2022. Il Mezzogiorno continua ad avere il tasso più alto, 3,5 per mille contro 2,9 per mille di Nord e Centro. Allo stesso tempo è però l`area in cui la dimuzione sul 2022 risulta maggiore.

Età media oltre i 46 anni, record di ultracentenari

Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia ha un'età media di 46,6 anni, in crescita di due ulteriori punti decimali  rispetto al 1° gennaio 2023, emerge dal report dell'Istat. La popolazione over 65 - che conta a inizio 2024 ben 14 milioni e 358mila individui - costituisce il 24,3% della popolazione totale, contro il 24% dell'anno precedente.

Aumenta anche il numero di ultraottantenni, i cosiddetti grandi anziani: con 4 milioni 554mila individui, quasi 50mila in più rispetto a 12 mesi prima, questo contingente ha superato quello dei bambini sotto i 10 anni di età (4 milioni 441mila individui). La regione più "anziana"? La Liguria, con una quota di over 65enni pari al 29% e una di ultraottantenni del 10,3%. Inoltre, secondo l'Istat. il numero stimato di ultracentenari raggiunge a inizio 2024 il suo più alto livello storico, superando le 22mila e 500 unità, oltre 2mila in più rispetto all'anno precedente.

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