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Sabato, 27 Aprile 2024
Il saccheggio

Il colpo di spugna del governo che cancella le piste ciclabili

Saccheggiati i 94 milioni di euro residui del fondo istituito nel 2019: nella nota del ministero delle infrastrutture è evidente il taglio totale dei fondi destinati alla ciclabilità

A partire dal primo gennaio 2023 il bilancio dello Stato non avrà più nemmeno un euro per le piste ciclabili urbane: la decisione è contenuta nella Manovra 2023 che sta affrontando il difficile passaggio in parlamento, ma nella nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è già evidente il taglio totale dei fondi destinati alla ciclabilità.

La notizia arriva proprio nei giorni in cui il tema della sicurezza stradale è di stretta attualità con le ricorrenti tragedie che si susseguono incidente dopo incidente e che troppo spesso hanno conseguenze mortali per i ciclisti come successo al campione Davide Rebellin e alla giovanissima promessa del calcio Manuel Lorenzo Ntube. Se il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini aveva invocato pene certe e multe più elevate per chi sgarra, il governo sembra aver preso una strada opposta e anacronistica: nel testo della legge di bilancio c'è il definanziamento totale del Fondo per la ciclabilità urbana.

Governo azzera i finanziamenti per le piste ciclabili-2

Si tratta di circa 94 milioni di euro che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito nel 2009 e non ancora assegnati per gli anni 2023 e 2024. Un saccheggio che ha trovato quasi silenti le opposizioni. Tra i pochi a dissentire  l'assessore regionale dell'Emilia-Romagna alla mobilità Andrea Corsini. "Un passo indietro insensato: mentre in tutta Europa si punta, giustamente, a potenziare le piste ciclabili urbane, in Italia vogliono azzerare i fondi. Una decisione anacronistica che non tiene conto dell'emergenza climatica e del benessere di chi vive in città. E che sconfessa anche l'ottimo lavoro svolto dai Comuni negli ultimi anni che, insieme a noi, hanno lavorato per potenziare e mettere in sicurezza le reti ciclabili molto apprezzate da cittadini e turisti".

"Considerato che i fondi in bilancio sono oggettivamente briciole, la decisione di cancellarli con un tratto di penna appare ancora più grave e ingiustificata".

"La ciclabilità non sembra essere una priorità per questo governo: se la legge di Bilancio non verrà emendata, nei prossimi anni non ci saranno risorse pubbliche per questi investimenti -spiega Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities Campaign - L'azzeramento è una proposta inaccettabile che ci riporta indietro di decenni e impedisce alle amministrazioni locali di rendere le nostre città davvero ciclabili, riducendo così l'uso dell’auto privata. Il tutto mentre le notizie di ciclisti travolti e uccisi continuano a moltiplicarsi, segno che spostarsi in bicicletta continua a essere rischioso, soprattutto per gli utenti più vulnerabili come bambini e anziani".

L'Italia, sul piano della ciclabilità, è il fanalino di coda del contesto europeo: le città italiane hanno una media, secondo i dati Istat, di 2,8 km di ciclabili per diecimila abitanti, con grandi disparità territoriali, da zero km in molti capoluoghi del Centro-Sud ai 12-15 km di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, considerando i chilometri medi, superiori, di Helsinki (20 km/10.000 abitanti), Amsterdam (14 km/10.000 abitanti) o Copenaghen (8 km/10.000 abitanti). L'Italia, con l’Unione Europea, si è impegnata a ridurre le proprie emissioni climalteranti del 55% entro il 2030. Per farlo è essenziale decarbonizzare rapidamente il settore dei trasporti, che è oggi causa di quasi un terzo delle nostre emissioni di CO2, ma senza rendere le nostre città davvero ciclabili riuscirci sarà molto più difficile.

Intanto prosegue in parlamento l'iter della legge presentata dal deputato del Pd Mauro Berruto per modificare il codice della Strada e imporre la distanza di un metro e mezzo in fase di sorpasso dai ciclisti.

aggiornamento 21 dicembre: con un emendamento alla legge di bilancio dal 2023 nascerà un fondo ad hoc per le piste ciclabili con una dotazione di 2 milioni di euro per il primo anno e di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. Ben poco rispetto a quanto precedentemente stanziato.

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