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Lunedì, 29 Aprile 2024
Fenomeno in evoluzione

Assalti ai furgoni portavalori: rapine in aumento tra armi pesanti e "rischio marciapiede"

Il colpo portato a termine da un commando armato in provincia di Sassari è soltanto l'ultimo di una lunga lista di eventi simili. Secondo i dati dell'Abi (Associazione bancari italiani), nell'ultimo decennio sono stati registrati i media 38 eventi ogni anno. Dopo il calo del 2021, i numeri sono tornati a salire

L'assalto ai tre furgoni portavalori della Vigilpol, avvenuto nella mattina di ieri, mercoledì 31 gennaio, lungo la strada statale 131, in provincia di Sassari, è soltanto l'ultimo dei "colpi" di questo genere compiuto sulle strade italiane. Secondo una prima ricostruzione, l'attacco è stato messo in atto da un commando formato da almeno 10 persone armate e incappucciate: in poco tempo i banditi sono riusciti a portare via il denaro in contanti da due dei tre blindati bloccati sulla statale, con il bottino che sarebbe di circa quattro milioni di euro. Per trovare un precedente basta tornare indietro allo scorso 4 dicembre, giornata in cui andarono "in scena" ben due assalti distinti: uno sempre in Sardegna e l'altro al confine tra Piemonte e Lombardia, sull'autostrada A4 Torino-Milano all'altezza di Romentino, in provincia di Novara.

Gli assalti ai furgoni portavalori in Italia

Secondo il "Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2023" realizzato da Abi, l'Associazione bancaria italiana, nel decennio tra il 2013 e il 2022, gli episodi nel nostro Paese sono stati in media 38 ogni anno. Il conteggio del report coinvolge tre diverse tipologie di rapine: non soltanto gli attacchi ai veicoli, come il caso di Sassari, ma anche i cosiddetti "attacchi al marciapiede", che avvengono durante le fasi di carico e scarico, e quelli alle "sale conta" dei portavalori. Nell'intervallo di tempo preso in esame, gli anni peggiori sono stati il 2016, con 45 rapine in totale, e il 2020, con 44 casi (nonostante il Covid), di cui 8 assalti ai veicoli e ben 36 rapine sui marciapiedi.

Il 2021 è stato invece l'anno con il minor numero di "colpi": soltanto 19, di cui 12 attacchi al marciapiede e 7 ai furgoni. Un trend tornato a salire nel 2022: gli episodi registrati lo scorso anno sono stati 26: 14 avvenuti durante le operazioni di carico e scarico (fase definita appunto "rischio marciapiede"), 11 attacchi ai veicoli e un colpo ai danni di una sala conta aziendale nel quale sono stati trafugati 6 milioni di euro. Sempre secondo i dati di Abi, degli 11 casi di assalto ai furgoni (quattro in più del 2021), sei sono riusciti, con i malviventi che hanno portato via complessivamente un bottino di 1,6 milioni di euro, pari a una media di oltre 260mila euro a evento. 

Più alta la percentuale di riuscita dei colpi che avvengono durante le operazioni di carico e scarico del denaro, una delle fasi più delicate e con maggiori rischi per gli agenti che si occupano del trasporto. Sui 14 casi del 2022 (due in più dell'anno precedente), ben 10 sono stati portati a compimento, fruttando complessivamente 1,4 milioni di euro (media di 140mila euro a rapina).

Il "rischio marciapiede" e i sistemi di sicurezza

C'è un dato che fa riflettere: il numero di rapine "da marciapiede" si conferma più elevato degli attacchi ai furgoni, sebbene i 14 episodi siano decisamente meno rispetto al "record" di 36 del 2020. Come detto, questa tipologia di rapine ha anche una più elevata percentuale di successo, superiore al 70%, contro il 50% circa degli assalti ai veicoli. Un andamento che conferma come l'interesse dei rapinatori si stia spostando verso la fase con una più alta probabilità di successo, anche se in presenza di un bottino decisamente più povero. Infatti, le nuove tecnologie hanno reso più sicuri i portavalori e di conseguenza più complicati gli attacchi su strada. Un uomo fuori dal veicolo invece, seppur ben equipaggiato con strumenti di sicurezza, risulta senza dubbio più vulnerabile. I sistemi di sicurezza adottati durante il trasporto del denaro sono molteplici, dalle difese fisiche e balistiche ai sensori d'allarme più sofisticati, passando per le valigette che "macchiano" il denaro o i sistemi in grado di inglobare il contante in una resina che solidifica in pochi secondi. Sistemi che tuttavia, non sempre riescono a scongiurare una rapina o a evitare che qualcuno rimanga ferito (o peggio).

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