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Lunedì, 29 Aprile 2024
Alimentazione

Digiuno intermittente, un nuovo studio ne svela la pericolosità: il 16:8 aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari

Secondo un'analisi preliminare presentata all'American Heart Association, limitare il consumo di cibo a otto ore al giorno potrebbe aumentare il rischio di morte per malattie cardiovascolari del 91%

Il digiuno intermittente, un regime alimentare che prevede cicli di digiuno e periodi di alimentazione libera, è diventato sempre più popolare negli ultimi anni. Tra i suoi sostenitori, molti ne vantano i benefici per la salute, tra cui la perdita di peso, il miglioramento della sensibilità all'insulina e la riduzione del rischio di malattie croniche.

Tuttavia, un nuovo studio condotto da Victor Wenze Zhong, epidemiologo e biostatistico della Scuola di Medicina Universitaria Shanghai Jiao Tong (Cina) e presentato durante le Scientific Sessions dedicate agli stili di vita e alla salute cardiometabolica dell’American Heart Association ha gettato nuova luce sul digiuno intermittente. 

Il nuovo studio sul digiuno intermittente

Lo studio, partendo dai dati estratti dal National Health and Nutrition Examination Surveys (un database statunitense) per il periodo 2003-2018, confrontati con quelli delle persone decedute negli USA tra il 2003 e il 2019 tratti da un altro database nazionale, ha analizzato i dati sanitari e le abitudini alimentari di oltre 20.000 statunitensi, rivelando un'associazione significativa tra lo schema 16:8 del digiuno intermittente e un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.

Questo schema comporta 16 ore di digiuno seguite da 8 ore in cui vengono consumati tutti i pasti principali. I risultati hanno mostrato un aumento del 91% del rischio di morte per malattie cardiovascolari tra coloro che seguivano questo regime alimentare.

L'aumento del rischio è ancora più evidente tra i partecipanti con preesistenti malattie cardiache o cancro. In questo sottogruppo, se la finestra di tempo utile per mangiare veniva prolungata da 8 a poco meno di 10 ore, il digiuno intermittente è stato associato a un aumento del 66% del rischio di morte per eventi cardiaci.

Digiuno intermittente, le controindicazioni e gli effetti collaterali

Digiuno intermittente: è pericoloso?

Mentre il digiuno intermittente può offrire benefici immediati sulla salute metabolica, come la stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue e del colesterolo, i risultati di questo studio sollevano domande cruciali sulle sue implicazioni a lungo termine. In particolare, il rischio elevato di malattie cardiovascolari tra coloro che seguono questo regime alimentare suggerisce la necessità di una valutazione più approfondita dei suoi effetti sulla salute.

Nonostante questi risultati preoccupanti, è importante sottolineare che lo studio è osservazionale e non può dimostrare un rapporto diretto di causa-effetto. In altre parole, non è possibile affermare con certezza che il digiuno intermittente causi direttamente un aumento del rischio di morte per malattie cardiovascolari.

Sono quindi necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e per determinare i meccanismi sottostanti all'associazione tra digiuno intermittente e rischio cardiovascolare.

Nel frattempo, gli esperti consigliano cautela nell'adottare il digiuno intermittente, soprattutto per le persone con preesistenti problemi di salute. È importante parlare con il proprio medico prima di iniziare qualsiasi nuovo regime alimentare, in particolare se si hanno dubbi o preoccupazioni.

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