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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Febbre e sonnolenza, era peste bubbonica: "Contagiato dal suo gatto"

"Morso da pulci infette": tutti i contatti stretti del paziente sono stati allertati e forniti di farmaci

Un cittadino dell’Oregon, negli USA, ha contratto la peste bubbonica. Un’infezione batterica che può rivelarsi fatale e che ancora oggi colpisce dai 1000 alle 3000 persone ogni anno, soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica (dati OMS). La notizia sta destando preoccupazione poiché era dal 2015 che non venivano segnalati casi di peste in Oregon, quando una ragazza venne contagiata durante una battuta di caccia e finì in terapia intensiva. L’ultima epidemia si è verificata nel 1924-25 a Los Angeles, e da allora la malattia si manifesta soprattutto nelle aree rurali con una media 10-15 casi all’anno.

Il caso americano

Il paziente, secondo quanto riferito dai servizi sanitari locali, sarebbe stato contagiato dal suo gatto domestico, morso probabilmente da pulci infette. "Tutti i contatti stretti del residente e del suo animale da compagnia - ha fatto sapere il dottor Richard Fawcett, ufficiale sanitario della contea in cui abita l'uomo - sono stati allertati e forniti di farmaci per prevenire la malattia". Fortunatamente il caso è stato intercettato in tempo e il rischio che l'infezione si diffonda nella comunità sono davvero bassi. Il paziente inoltre sembra stia rispondendo bene alla cura antibiotica.

Come avviene il contagio

La peste bubbonica è un’infezione causata dal batterio Yersinia pestis, che si diffonde attraverso le pulci parassite dei roditori, dei ratti, di alcune specie di scoiattoli e dei cani della prateria. Ma può essere trasmesso anche attraverso i gatti, dopo che questi sono stati morsi da pulci infette. In ultimo, la trasmissione può avvenire tramite contatto diretto tra materiale infetto e lesioni della pelle di una persona. Raramente, l’infezione si trasmette da persona a persona attraverso l’inalazione di goccioline diffuse con la tosse o gli starnuti.

Quali sono i sintomi

La peste bubbonica coinvolge il sistema linfatico, e si manifesta con una febbre improvvisa, nausea, debolezza, brividi, dolori muscolari e/o linfonodi gonfi e ingrossati (bubboni) che possono evolvere in piaghe aperte piene di pus. Se l’infezione si diffonde, e non viene diagnosticata in tempo, può anche sfociare in peste setticemica (quando si diffonde al sangue) o polmonare (quando si diffonde ai polmoni). Queste forme di peste sono più gravi e difficili da trattare. Fortunatamente, il paziente dell’Oregon è stato trattato nelle prime fasi della malattia, presentando pochi rischi per se stesso e per la comunità.

Come si cura

Rispetto alla peste nera che colpì l’Europa nel XV secolo e all’epidemia del XIX secolo in Cina e India che uccise milioni e milioni di persone, oggi questa malattia non fa più paura come in passato. Grazie alle terapie antibiotiche il rischio di decesso si è ridotto a meno dell’11%. Le probabilità di guarigione si riducono però in caso di peste polmonare o setticemica: in questi casi la terapia deve essere avviata necessariamente nelle 24 ore successive alla comparsa dei sintomi per aumentare le possibilità di guarigione.

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