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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Milano, sparò e uccise rapinatore: chiesta l'archiviazione per il gioielliere

Secondo il pm Colacicco, quella di Rodolfo Corrazzo fu "legittima difesa". La sera del 24 novembre uccise Valentin Frrokay, il rapinatore albanese che si era introdotto nella villa di Rodano. Il legale: "Restituita dignità a una persona che si è difesa"

MILANO - Una famiglia tenuta in ostaggio per due ore e mezza, fino alla tragedia: il proprietario di casa sparò tre colpi di pistola, un rapinatore rimase ucciso mentre i suoi due complici si diedero alla fuga. Alla Procura di Milano sono serviti quasi dieci mesi per chiedere l'archiviazione per Rodolfo Corrazzo, il gioielliere finito sotto indagine con l'accusa di eccesso colposo di difesa per aver ucciso con un colpo di pistola Valentin Frrokay, il rapinatore albanese che la sera del 24 novembre scorso si era introdotto nella villa di Rodano, paese ad est di Milano, per derubarlo. 

LA DIFESA - "Sono stato costretto a sparare per difendere la mia famiglia", si era difeso il gioielliere, titolare di un regolare porto d'armi. E gli accertamenti tecnici e balistici disposti in fase di indagini dal pm di Milano Grazia Colacicco hanno confermato la sua versione dei fatti. "E' stata legittima difesa", scrive il magistrato nella richiesta di archiviaizone che ora dovrà essere valutata da un gip del Tribunale di Milano.

"FINE DELL'INCUBO" - "E' la fine di un incubo", ha commentato Corazzo ringraziando per la magistratura milanese per "sensibilità" dimostrata nei suoi confronti e i carabinieri di Pioltello e Monza "che dal giorno della rapina hanno fatto moltissimi passaggi davanti a casa mia". Resta la preoccupazione per le condizioni della figlia di 10 anni. Quella sera i rapinatori la minacciarono e ora "è ancora un po' scossa, si spaventa soprattutto nelle ore serali, ma si sta lentamente riprendendo. Con il tempo passerà tutto".

IL LEGALE - "Finalmente si restituisce dignità a una persona che ha soltanto difeso sè stessa e la sua famiglia". Questo il commento di Piero Porciani, difensore di Rodolfo Corazzo, sulla richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Milano. Dagli accertamenti disposti dal pm Grazia Colacicco è arrivato un riscontro alla sua versione dei fatti: secondo il magistrato milanese titolare dell'inchiesta e autore della richiesta di archiviazione, quella sera Corazzo non poteva far altro che sparare.
 

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