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Lunedì, 29 Aprile 2024
Città Foggia

Marino Solitro ucciso brutalmente davanti a casa sua: c'è la svolta nelle indagini

Due persone sono finite in manette per l'omicidio del 50enne avvenuto nel 2015 a Vieste, nel Foggiano. Un delitto che, secondo gli inquirenti, è riconducibile a una guerra tra clan per l'egemonia criminale sulla zona

Svolta nell'omicidio di Marino Solitro, il 50enne ucciso il 29 aprile del 2015 a Vieste, in provincia di Foggia. Nella mattina di oggi, venerdì 13 ottobre, i carabinieri hanno arrestato due persone, accusate di concorso di omicidio premeditato, porto illegale di armi da fuoco e ricettazione, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa. Le due persone finite in manette sarebbero collegate all'omicidio del 50enne di Vieste, colpito con due colpi di fucile al petto nel cortile della sua villetta in località "Molinella", a pochi chilometri dal centro abitati, e poi ucciso brutalmente con un violento colpo alla testa praticato con il calcio dell’arma.

Secondo i carabinieri di Foggia, le indagini svolte insieme alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito di scoprire il movente dell'agguato mortale: "Il movente è riconducibile alla volontà di consolidare l’egemonia criminale del clan Raduano/Perna nel territorio di Vieste attraverso l’eliminazione della vittima, accusata di rifornirsi di stupefacente da canali di approvvigionamento diversi da quelli imposti dalla consorteria mafiosa e di avere fatto, in passato, ricorso alle forze di polizia per denunciare i comportamenti criminosi di un affiliato".

Gli investigatori sono riusciti anche a ricostruire l'esatta dinamica del delitto. Prima il diversivo, due auto incendiate che hanno fatto convergere le forze di polizia in un luogo lontano da quello dell'agguato, e poi la brutale esecuzione. Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti durante le indagini preliminari, il delitto si inquadra nell’ambito di una faida, che ha visto il susseguirsi di numerosi fatti di sangue in una cruenta spirale di violenza, sviluppatasi dal 2015 nell’area garganica per la gestione delle fruttuose attività illecite, in particolare il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni. L'esecuzione della misura cautelare sarà seguita dall'interrogatorio di garanzia e dal confronto con la difesa degli indagati.

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