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Venerdì, 26 Aprile 2024
Città Brescia

Spari contro il centro migranti, paura in paese ma le pallottole "non fermano la solidarietà"

Gli spari contro una struttura a Collebeato (Brescia), gestita dall'amministrazione comunale e dall'associazione Adl Zavidovici nell'ambito del progetto Sprar. Lo scorso autunno due bombe carte furono lanciate nel giardino

Cinque colpi di pistola sono stati esplosi contro una struttura dove risiedono alcuni richiedenti asilo a Collebeato, in provincia di Brescia. Lo scorso autunno due bombe carta erano state lanciate nel giardino della struttura, gestita dall'amministrazione comunale e dall'associazione Adl Zavidovici nell'ambito del progetto Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e perfino all'esterno della casa del sindaco.

Ad oggi i migranti sono soltanto sei. Sull'edificio si vedono i segni delle pallottole sparate nella notte tra sabato e domenica. Non ci sarebbero testimoni: un solo ospite della struttura era sveglio a quell'ora, intorno alle 3.30, ma non avrebbe visto niente.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri, giunti sul posto insieme ai colleghi del Sis, la Sezione investigativa scientifica. I militari hanno raccolti i bossoli e tutti gli indizi utili a ricostruire l'accaduto, su cui la Procura ha già aperto un'inchiesta.

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I segni di alcuni di colpi esplosi contro la struttura a Collebeato (foto Ansa)

Secondo una prima ricostruzione, il gesto avrebbe una probabile matrice razzista. Come riporta BresciaToday, pare che l'episodio sia stato preceduto nel pomeriggio da un "futile diverbio" tra i migranti ospitati e alcune persone: si sta indagando anche su questo.

"Fortunatamente la sparatoria non ha ferito nessuno – fanno sapere l'amministrazione comunale e l'Adl Zavidovici – Ma si tratta di un grave episodio che ci lascia indignati e fortemente preoccupati, a fronte del quale vogliamo sottolineare come il progetto Sprar di Collebeato, attivo dal 2014, abbia saputo fin dall'inizio coinvolgere molti degli ospiti nel tessuto sociale e nell'associazionismo locale. Confidiamo che le forze dell'ordine facciano luce quanto prima sull'accertamento delle responsabilità. Non saranno cinque colpi di pistola a fermare la solidarietà”.

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