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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'incidente / Milano

Aereo caduto a Milano: la richiesta del "vettore", l'ipotesi stallo e il giallo del motore a fuoco

Nessun riscontro fino ad ora alle segnalazioni dei cittadini che, subito dopo lo schianto, avevano detto di aver visto le fiamme svilupparsi dal Piper in caduta. Nei video non ce n'è traccia. La scatola nera è stata trovata intatta, servirà qualche giorno per i risultati. Tra le ipotesi al vaglio c'è anche l'errore umano del pilota

Sono due le inchieste aperte sull'incidente aereo delle 13.09 di domenica, alle porte di Milano, in cui hanno perso la vita otto persone, tra cui un neonato, che viaggiavano a bordo di un Pegasus Pc-12, partito pochi minuti prima da Linate. L'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l’invio di un investigatore sul luogo dell’incidente. All'inchiesta parteciperanno anche investigatori di Romania, Svizzera e Canada, vale a dire i Paesi di immatricolazione dell'aereo caduto, di costruzione del velivolo e di costruzione del motore. La procura di Milano - ieri il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano è andata sul posto - indaga per disastro aereo.

Incidente aereo Milano: il mayday non c'è mai stato

Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza del parking Atm vicino alla fermata della metropolitana, così come alcuni video realizzati da passanti e vicini al parcheggio su cui è avvenuto l'impatto. Immediatamente recuperata e sequestrata anche la scatola nera trovata a una decina di metri dalla voragine dell'edificio che ha preso fuoco. Gli inquirenti hanno inoltre sequestrato le conversazioni radio con la torre di controllo di Linate.

La scatola nera è stata trovata intatta. Il lightweight data recorder, spiegano i tecnici, è qualcosa di meno di una scatola nera, e non solo per il peso di poco superiore ai due chili: contiene un minor volume di dati ma consegnerà agli investigatori i segreti degli ultimi secondi di volo del Pilatus Pc-12.

Tutte le ipotesi sono premature: resta da capire, oltre alla precoce virata verso sud-ovest, giustificata come "little deviation", una piccola deviazione dal piano di volo, forse dovuta al maltempo (ma non è chiaro), se, pochi secondi dopo, Petrescu abbia chiesto un “vettore”, ovvero una procedura di rientro sulla pista degli aerei privati di Linate, una manovra complicata. Il mayday non c'è mai stato e proprio questo elemento secondo i quotidiani oggi in edicola fa dubitare dell'ipotesi del guasto: in caso di motore in fiamme o altri problemi tecnici la prima cosa che un pilota, anche non esperto, fa è assicurarsi la pista libera per il rientro: non è accaduto.

Circa tre minuti dopo il decollo da Linate (ore 13.04 di domenica), l'aereo avrebbe dovuto raggiungere una quota standard (così da indicazioni della rotta di partenza) di 5mila piedi, quando era a un'altezza di circa 3.500-4.000 piedi. Ma ha continuato in modo anomalo a virare verso destra (come emerso dai tracciati del Centro di controllo radar del Forlanini, che si occupa del traffico nei cieli del Nord-Ovest Italia). Quando decollano da Linate gli aerei procedono tutti verso Nord e poi, se devono dirigersi a Sud (il Pilatus era in volo per Olbia), virano inizialmente a destra per un tratto e poi vanno verso Sud in direzione Piacenza. In questo caso, invece, l'aereo ha continuato a girare verso destra. La sala radar, accortasi dell'anomalia, ha contattato immediatamente il Pilatus. Petrescu avrebbe risposto che stava effettuando una "deviazione" (a «little deviation») e successivamente ha chiesto quello che in gergo tecnico si chiama un "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto. L'inchiesta dovrà fare chiarezza.

Nello schianto hanno perso la vita la famiglia Petrescu (nucleo allargato alla moglie copilota Regina Dorothea Petrescu Balzat, al figlio Dan Stefan Petrescu e al suo compagno, l’avvocato del Quebec Julien Brossard) e gli amici con cui erano arrivati il 30 settembre a Milano per festeggiare il battesimo di Raphael Nascimbene: i genitori Filippo e Claire Stephanie Caroline Alexandrescou e la nonna Miruna Anca Wanda Lozinschi.

Incidente aereo Milano: l'ipotesi dello stallo del motore

"La ricerca di filmati a riscontro delle prime dichiarazioni di alcuni testimoni, che avevano visto fiamme svilupparsi dal Piper in caduta, è andata finora a vuoto - scrive oggi Repubblica - E senza certezza di un’avaria, prende corpo l’ipotesi dello “stallo del motore” provocato da un errore di manovra (troppo stretta la virata? troppo bassa la quota?) di Petrescu. Dinamica che spiegherebbe quella caduta praticamente verticale, quella perdita di portanza del Pilatus che lo ha portato a precipitare in pochissimi secondi": Ci vorrà qualche giorno per conoscere i primi risultati del'analisi della scatola nera.

C’è quindi anche lo "stallo del motore" tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull’incidente, scrive anche il Corriere della Sera. A parlare di blocco sarebbe stato uno dei tecnici dell’Enac che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull’edificio. Il motore in fiamme non si vede da nessuna parte. Dai pochi dati finora a disposizione, in sintesi, sembra più verosimile che il solido motore Pratt & Witney montato sul Piper sia andato in stallo, probabilmente per una manovra errata del pilota. L'aereo era arrivato a Milano giovedì dalla Romania. Nello scalo meneghino non risultano interventi di manutenzione né rifornimento di cherosene.

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