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Sabato, 27 Aprile 2024
La sentenza / Torino

Andrea Soldi ucciso da un tso violento: la decisione della Cassazione per medico e vigili

Nel 2015 l'uomo, affetto da schizofrenia, è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio eseguito in modo erroneo e violento. Confermate tutte le condanne inflitte a chi è intervenuto quel tragico giorno

Il caso di Andrea Soldi, il 45enne morto il 5 agosto del 2015 a Torino dopo un tso, arriva in Cassazione. La Suprema Corte ha confermato le condanne in appello a un anno e sei mesi per il medico psichiatra Pier Carlo Della Porta e 3 agenti di polizia municipale, pronunciata nell'ottobre 2020.

Soldi era affetto da schizofrenia, il giorno della morte era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio eseguito in modo erroneo e violento. E' emerso che era stato caricato in ambulanza prono e ammanettato con le mani dietro la schiena e la sua posizione era incompatibile con la possibilità di una "ventilazione efficace".

"Sono felice, ero certa della giustizia di stato, ci ho sempre creduto dal 2015 - il commento della sorella Maria Cristina Soldi - . Avrei comunque continuato la mia battaglia ma adesso sono ancor più forte perché sento lo Stato ancora più vicino e allo Stato chiedo più investimenti per coloro che soffrono di disturbi mentali e per le loro famiglie"

“Una sentenza fondamentale, ma ora serve una riforma dei servizi dedicati alla salute mentale”, dice Valentina Calderone, direttrice di A Buon Diritto, la onlus che in questi anni è stata al fianco della famiglia Soldi. "Il Tso - spiega Calderone - è e deve rimanere un presidio a tutela di chi ha bisogno di cure. Non può tramutarsi mai in uno strumento violento con cui agire controllo sociale. Per questo è necessario un profondo cambiamento dei servizi dedicati alla salute mentale, affinché ci si prenda veramente cura della persona nella sua interezza”.

Per Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, “la sentenza della Corte di Cassazione restituisce alla famiglia di Andrea Soldi un minimo senso di giustizia e afferma che a Torino, il 5 agosto 2015, ebbe luogo, e non per la prima volta in situazioni del genere, una grave violazione dei diritti umani: un Tso illegittimo eseguito con una violenza ingiustificata, ingiustificabile e purtroppo letale. L’ennesimo caso in cui lo Stato si è abbattuto sulle fragilità anziché proteggerle. La storia di Soldi non è isolata – aggiunge Calderone, che con la Onlus fondata da Luigi Manconi ha monitorato e seguito numerosi casi - , Da Vincenzo Sapia a Bruno Combetto, da Giuseppe Casu a Franco Mastrogiovanni, da Mauro Guerra a Elena Casetto, sono tante, troppe, le persone che nel nostro Paese sono andate incontro alla morte a seguito di un tso. È quello che succede quando si abdica al ruolo sanitario e di cura in favore di una risposta repressiva per cui le persone con problemi di salute mentale vengono viste come un pericolo sociale invece di essere prese in carico e supportate”.

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