rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Le novità sul caso / Milano

Anna Bellisario, morta dopo aver mangiato un tiramisù vegano: "Nel dolce tracce di mascarpone"

La 20enne era fortemente allergica al latte: si era sentita male dopo una cena con il fidanzato in un locale vegano. Secondo la Procura "la quantità di caseine riscontrata nel prodotto indica che il mascarpone era presente come ingrediente", risultando "fatale".

Anna Bellisario è morta probabilmente per la presenza di mascarpone in un tiramisù che invece doveva essere vegano. A dirlo è la Procura di Milano: "La quantità di caseine riscontrata nel prodotto in questione indica che il mascarpone era presente nel preparato come ingrediente e non come semplice contaminante", risultando così "fatale per la vittima", affetta da una grave allergia ai latticini.

Le indagini hanno "consentito di individuare la causa dell'accaduto nel tiramisù parzialmente ingerito dalla vittima, per presenza di beta-lattoglobuline nonostante il prodotto fosse venduto come vegano". Lo scrive il procuratore di Milano Marcello Viola in un comunicato che stabilisce la "misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare qualsivoglia attività imprenditoriale" per un anno nei confronti di due responsabili, madre e figlio, della Glg srl, l'azienda produttrice del "Tiramisun", al centro dell'inchiesta per omicidio colposo.

Lo shock anafilattico dopo la cena con il fidanzato

Anna Bellisario era stata colta da un grave shock anafilattico il 26 gennaio del 2023, dopo essere stata a cena con il fidanzato in un locale vegano di corso Garibaldi, a Milano.

Nel corso della cena la 20enne aveva mangiato anche un panino con una maionese prodotta dal locale, nella quale sono state successivamente trovate tracce di uovo. Poi, a fine pasto, aveva ordinato quel "Tiramisun", prodotto dalla Glg, e dopo i primi cucchiaini aveva cominciato subito a sentisi male.
Dalle testimonianze delle persone a lei vicine era emerso che la giovane era abituata a mangiare alimenti con tracce di uova, mentre prestava la massima attenzione ai latticini e anche alle contaminazioni con proteine del latte negli alimenti che assumeva.

Le sue condizioni erano apparse critiche fin da subito e inutili si erano rivelati i due tentativi di rianimazione, effettuati prima dalla cassiera del ristorante e poco dopo dai sanitari del 118. La giovane era così morta il 5 febbraio 2023 all'ospedale San Raffaele.

"Fin da subito - si legge nella nota della Procura - sono emerse molteplici criticità in ordine alle procedure produttive, alla formazione del personale, nonché alla prevenzione, eliminazione e/o riduzione dei pericoli che hanno avuto un effetto causale nella determinazione dell’evento", ovvero la morte di Anna Bellisario.

La Procura ha anche escluso che il tiramisù potesse essere stato contaminato all’interno del ristorante (in seguito alla produzione) in quanto il vasetto del dolce era “perfettamente sigillato o, ancora, che al ristorante siano stati erroneamente consegnati i tiramisù non vegani, perché il dolce consumato dalla vittima, come si evince dalla fotografia scattata dalla stessa Anna e conservata sul suo cellulare, presentava il c.d. “doppio biscotto”, caratteristica esclusiva del dolce destinato ai consumatori vegani".

Per la gip Fiammetta Modica, alla Glg srl "preparavano i prodotti vegani e non vegani nello stesso ambiente, in contemporanea e sullo stesso tavolo", senza distinguere tra preparati di origine animale e altri ingredienti di origine vegetale. Condotta che la giudice definisce "di assoluta gravità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anna Bellisario, morta dopo aver mangiato un tiramisù vegano: "Nel dolce tracce di mascarpone"

Today è in caricamento