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Domenica, 28 Aprile 2024
Le parole dall'ospedale / Roma

L'immunologo Francesco Le Foche pestato da un paziente: "Voleva curassi il suo cane"

Lo specialista, diventato un volto noto per le ospitate tv durante la pandemia, ricostruisce i momenti della violenza: "È molto alto, grosso. Fisicamente enorme. Io stavo facendo le visite. È entrato nel mio studio e mi ha aggredito"

"Era un mio paziente. Aveva avuto un problema alla spina dorsale, ma l'avevo guarito. Poi ha iniziato a chiedermi di curargli il cane. Ma io non potevo, non sono un veterinario. Credo sia questo il motivo per cui sono stato aggredito. Ma stiamo parlando di una persona con problemi". Parla così, sentito da La Repubblica, l'immunologo Francesco Le Foche vittima di una brutale aggressione nel suo studio di via Po a Roma nel pomeriggio di ieri 6 ottobre. L'uomo, che lo ha prima colpito con un fermacarte e poi preso a calci e pugni, è stato fermato da un poliziotto fuori servizio e arrestato per tentato omicidio. "Se devo essere sincero non ricordo come mi ha aggredito. Non lo so quello che è successo. Sinceramente. Sono arrivato al policlinico Umberto primo in uno stato di incoscienza", spiega il medico.

L'immunologo Francesco Le Foche picchiato selvaggiamente nel suo studio

Francesco Le Foche è responsabile di un reparto di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I. Durante la pandemia, Le Foche è stato un punto di riferimento nella lotta al Covid ed è diventato un volto noto per i suoi interventi durante trasmissioni televisive.

"Io l'avrò visto in tutto tre o quattro volte. A un certo punto ha iniziato a chiamarmi perché il suo cane stava male. Voleva che curassi anche il cane. Io gli ho detto più volte: guardi, io non faccio il veterinario, mi dispiace ma non la posso aiutare. Per questa cosa non posso esserle utile - prosegue l'immunologo - Da mesi ogni volta si presentava col problema del cane. Poi credo che il cane sia morto e questo deve avergli smosso qualcosa dentro. Il cane lo seguivano già dei veterinari molto bravi e se loro gli avevano detto che non si poteva fare niente non è che io potessi fare qualcosa. Lui però non demordeva e insisteva, 'professore lei può fare qualcosa. Deve aiutarmi. Lei può salvare il mio cane'".

Parlando ancora dell'aggressore, Le Foche aggiunge: "È molto alto, grosso. Fisicamente enorme. Io stavo facendo le visite. È entrato nel mio studio e mi ha aggredito. Io peso 67 chili. Per me era impossibile da contenere. La mamma è una persona molto perbene. Una donna a modo, mite. In genere è lei che lo tranquillizza e lo tiene a bada. Stavolta non c'è riuscita".

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