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Domenica, 28 Aprile 2024
Ore d'angoscia / Venezia

Giulia scomparsa con l'ex fidanzato Filippo, la sorella: "Lui era molto possessivo"

Cresce la paura per la sorte dei due giovani spariti nel nulla da 4 giorni. Si amplia il raggio delle ricerche, si vagliano le segnalazioni. Parla la famiglia della ragazza

Ricerche via terra e dall'alto con gli elicotteri, strade e aree boschive battute palmo a palmo, corsi d'acqua monitorati. Proseguono così le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, gli ex fidanzati svaniti nel nulla lo scorso sabato. La chiave della vicenda sembra essere sempre più il rapporto tra i due: il fidanzamento rotto da Giulia e la reazione di Filippo che non riusciva a mettere un punto e chiedeva di vederla seppure come amici esattamente come accaduto il giorno della sparizione. La sorella di Giulia lo dipinge come "possessivo".

Nella tarda mattinata di oggi, 15 novembre, la famiglia di Giulia è stata convocata nella caserma dei carabinieri. La loro presenza aveva fatto pensare a passi avanti sul fronte delle indagini, ma il padre ha smentito questa ipotesi. "Non c'è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile", ha detto ai giornalisti che lo attendevano all'esterno.

La sorella di Giulia: "Filippo era possessivo"

"Non voglio pensare al peggio, ma ho tanta paura. Spero sia con lui volontariamente ma quando scandagli tutte le ipotesi c'è anche quella (che il ragazzo le abbia fatto del male, ndr) e hai paura", le parole di Elena, sorella di Giulia, pronunciate a Mattino Cinque su Canale5. 

La ragazza ha ricostruito il rapporto tra la sorella e l'ex. "Alcune volte Giulia non aveva voglia di uscire - ha precisato - e lo faceva solo perché lui insisteva tanto, perché le dispiaceva lasciarlo da solo. Io sono molto protettiva nei suoi confronti le dicevo "Se ti fa del male dillo almeno a me", non mi ha mai detto nulla".

La ragazza ha ripercorso gli ultimi mesi e si  è soffermata su un episodio accaduto a febbraio quando le sue sorelle sono andate a un concerto a Milano. "Stava al telefono per rispondere a Filippo quando preferiva fare altro. Ho preso il suo telefono e ho scritto io. Sono stata ferma, gli ho detto: "È con me, basta'".  Elena ha definito Filippo come "Molto possessivo, lui era geloso del tempo che passava con me. Questa cosa non mi lasciava molto tranquilla".


Parole che riecheggiano quelle di Elisa Camerotto, la zia materna di Giulia: "Filippo non era contento che Giulia si laureasse (la cerimonia era previste per domani 16 novembre, ndr) perché temeva che si potesse allontanare da lui",

Proprio un adempimento per la laurea è l'ultima cosa fatta da Giulia prima di sparire. Sabato pomeriggio, ha inviato alla relatrice la versione finale della sua tesi, per l'ultima lettura e controllo. Lunedì la docente le ha comunicato di caricare il file sul portale di ateneo, così da farlo approvare, cosa che però non è avvenuta.

Gli ultimi giorni di Giulia e Filippo

Il mistero sulla sorte di Giulia e Filippo inizia sabato 11 novembre. Giulia lascia la sua casa verso le 18 e sale sulla Fiat Punto di Filippo. Insieme vanno al centro commerciale Nave De Vero a Marghera. Testimoni li avvistano seduti ai tavolini del McDonald’s intorno alle 20. Alle 22.43 dal cellulare di Giulia parte un messaggio indirizzato alla sorella. Poi il silenzio.

Da qui è un susseguirsi di indizi, voci, avvistamenti. Tutto al vaglio degli inquirenti. Si lavora per esempio per tracciare i movimenti dei telefoni dei ragazzi e dell'auto. Dalle prime ricostruzioni, il cellulare del ragazzo avrebbe agganciato l'ultima volta la cella telefonica di Fossò - non distante dal paese di Giulia - verso la mezzanotte di sabato. Al vaglio anche le parole di un testimone che avrebbe visto i due ragazzi litigare in un'area non lontana da casa di Giulia. Lei avrebbe gridato e Filippo l'avrebbe fatta salire a forza in auto per poi andare via. Tra gli elementi anche alcune macchie di sangue, una decina, repertate nella zona industriale di Fossò. 

Il perimetro delle ricerche è stato esteso col passare delle ore con la mobilitazione anche dei cani molecolari. Gli elicotteri stanno sorvolando le zone al confine tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Nel territorio della Riviera del Brenta è stato preallertato il nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, pronto ad avviare eventuali perlustrazioni in acqua. Su richiesta dei carabinieri, che si stanno occupando delle indagini, i pompieri hanno esplorato gli argini con un gommone e dall'alto.

Un grande lavoro viene fatto anche sugli avvistamenti dell'auto. I carabinieri del comando provinciale di Pordenone hanno precisato che si sta procedendo con "attività sulla base delle segnalazioni ricevute, ma a oggi non c'è alcun riscontro della presenza dei due soggetti nel territorio. Si può presumere che il passaggio in un'area pordenonese, nella notte tra sabato e domenica, sia stato soltanto un transito e non una permanenza. C'è stato, in effetti, un unico rilevamento di targa, in provincia di Pordenone, nella zona di Caneva, in orario notturno, pochissime ore dopo la scomparsa". "Le segnalazioni di avvistamenti dell'auto ricevute in seguito non hanno invece avuto riscontro - precisano dal comando friulano dell'Arma - Sono state, dunque, archiviate come senza esito. Le ricerche sono in atto finché non viene trovata la vettura in territorio italiano o estero. I dati di ricerca sono inseriti nei nostri terminali e il pattugliamento è costante".

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