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Domenica, 28 Aprile 2024
Scambio di persona / Napoli

Giulio Giaccio, l'operaio di 26 anni ucciso e sciolto nell'acido "per errore"

Gli uomini che lo prelevarono a forza a bordo di una Fiat si erano finti poliziotti. Altre tre persone sono già a processo per l'efferato omicidio del giovane

Altre tre persone sono state arrestate per il brutale assassinio di Giulio Giaccio, sciolto nell'acido dalla camorra per uno scambio di persona. Il delitto risale al luglio del 2000: Giaccio, operaio di appena 26 anni, venne scambiato da alcuni membri del clan Polverino per l'uomo che aveva importunato la sorella di un affiliato e così fu punito "per errore".

I killer si finsero poliziotti 

Il 26enne venne prelevato a forza con una Fiat dagli affiliati al clan, che si finsero poliziotti. Al momento del sequestro il giovane era in compagnia di un amico, diventato in seguito un testimone chiave. Fu lui ad avvisare per primo la famiglia di Giaccio dell'accaduto e a sporgere denuncia specificando un dettaglio chiave per la futura risoluzione del caso: gli uomini che avevano prelevato il 26enne gli avevano chiesto  più volte se si chiamasse "Salvatore".

Per l'assassinio di Giulio Giaccio tre uomini sono già sotto processo: Carlo Nappi e Salvatore Cammarota, reo confessi, e Roberto Perrone. Ora, i carabinieri hanno arrestato altri tre soggetti, accusati di omicidio con l'aggravante del metodo mafioso: Salvatore Simioli, Raffaele D'Alterio e Salvatore De Cristofaro, tutti ritenuti affiliati al clan camorristico e membri del commando che quel giorno di luglio uccise brutalmente il giovane.

I mandanti

La Direzione distrettuale antimafia di Napoli è arrivata agli altri tre presunti killer tramite le dichiarazioni di Roberto Perrone, divenuto collaboratore di giustizia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i mandanti del delitto sarebbero Cammarota e Nappi; Perrone sarebbe stato presente nell'automobile in cui si è consumato l'omicidio, mentre i tre uomini finiti in manette oggi, 27 marzo, avrebbero materialmente ucciso Giulio Giaccio.

Risolto un altro omicidio di Camorra 

Nella stessa notte tra il 26 e il 27 marzo i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato altre tre persone, ritenute responsabili dell'omicidio di Pasquale Manna, assassinato circa un anno fa in pieno giorno, nel corso di agguato nel quartiere Ponticelli di Napoli. 

Omicidio in pieno giorno a Napoli: uomo ucciso mentre è fermo in auto

In manette sono finiti Francesco Rea, Luigi Romano e Giorgio Bilangia. Secondo gli inquirenti sono loro i sicari che il 2 marzo 2023 raggiunsero e uccisero il 59enne Pasquale Manna, parcheggiato con la sua Twingo nei pressi di un distributore di benzina. L'uomo tentò disperatamente di fuggire in auto ma venne ucciso dai killer che entrarono in azione con il volto coperto da mascherine Ffp2. Manna è stato ritenuto dalla Dda il reggente del clan Veneruso-Rea di Casalnuovo di Napoli. 


 

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