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Sabato, 27 Aprile 2024
Le immagini / Trapani

Centro per i rimpatri devastato dagli incendi: tre migranti inchiodati dai video di sorveglianza

Secondo la polizia hanno accatastato dei materassi, poi hanno innescato il rogo bruciando coperte e cumuli di carta e plastica. Le immagini del raid

A innescare gli incendi che lo scorso 22 gennaio hanno devastato il centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Milo (Trapani)  sarebbero stati tre ospiti della stessa struttura. Si tratta di due tunisini, senza precedenti, e di un marocchino, con precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Sono stati fermati pochi giorni dopo i fatti e adesso il provvedimento è stato convalidato.

I fatti risalgono al pomeriggio del 22 gennaio scorso. A bruciare inizialmente sono state coperte e cumuli di carta e plastica, tutti oggetti portati nelle stanze per incendiare i materassi accatastati in precedenza. "La densa nube di fumo rimane intrappolata nei locali - spiegano gli investigatori -. Si scoprirà, in seguito, che tra gli ospiti qualcuno aveva il compito di chiudere le porte delle camere appena incendiate, per aumentare la potenza distruttiva del fumo". Stessa cosa in altre aree della struttura. Nel giro di pochi minuti, tre settori del Cpr sono invasi da un fumo nero e tossico. 

I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domare i roghi ma poi intorno alle 19 nuovi roghi, appiccati con le stesse modalità e in altri settori, hanno reso inagibile la maggior parte del centro.

"Quasi tutti i moduli abitativi in cui c'era stato l'incendio risultavano danneggiati seriamente - si legge nella scheda di intervento dei vigili del fuoco - non solo per il fuoco ma per l'intenso fumo nero sprigionato dallo stesso con diversi distacchi di intonaco e calcinacci dal soffitto e delle pareti rendendoli non più idonei alla vivibilità".


 
Gli investigatori della squadra mobile di Trapani hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere, installate nelle sole aree comuni. "Molti hanno il volto coperto e indossano i cappucci delle felpe rendendosi irriconoscibili", spiegano. I tre fermati, invece, hanno il volto scoperto e vengono identificati. Due di loro avrebbero introdotto nei locali buste contenenti plastica e carta, mentre il terzo, una coperta in fiamme servita ad appiccare l'incendio in uno dei settori. Al momento del fermo, effettuato il 24 gennaio scorso, tutti indossavano gli stessi indumenti e accessori ripresi dalle telecamere il giorno dell'incendio. I tre sono accusati di incendio e devastazione. Dopo la convalida dei tre fermi il gip di Trapani ha disposto nei loro confronti la custodia in carcere e sono stati condotti al Pietro Cerulli di Trapani.

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