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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Crotone

Infiltrazioni mafiose al Cara di Isola: "Mancate denunce forse per la paura"

Raffaele Falbo, presidente della CGIL Crotone ha commentato l'inchiesta sul centro migranti di Isola Capo Rizzuto: “Si vociferava di infiltrazioni, ma non pensavamo ad una situazione così sconvolgente”

L'inchiesta sul Cara di Isola Capo Rizzuto che ha portato all'arresto di 68 persone sta sconvolgendo l'Italia, descrivendo una situazione che sfiorava i limiti dell'assurdo. Una sensazione percepita anche da Raffaele Falbo, presidente della CGIL Crotone: “Non pensavamo di trovarci di fronte a qualcosa di così devastante. In paese circolavano voci e insinuazioni su possibili infiltrazioni mafiose, ma nessun controllo precedente aveva mai evidenziato la realtà che invece stiamo scoprendo in questi giorni”.

“Da noi erano venuti in passato alcuni lavoratori a sfogarsi – continua Falbo – ma quando arrivava il momento di formalizzare le denunce si tiravano indietro, molto probabilmente per paura di ritorsioni”, una conseguenza facilmente ipotizzabile visti i soggetti coinvolti nell'inchiesta. “Ci hanno sempre negato l'inserimento di un sindacalista all'interno del centro – aggiunge il presidente della CGIL Crotone – ed è stato uno dei fattori che mi hanno convinto a sospettare dell'operato di questo centro accoglienza”.

Ma l'inchiesta non è ancora finita e nei prossimi giorni potrebbero venire alla luce nuovi inquietanti particolari, come confermato dallo stesso Falbo: “Con l'avanzare delle indagini scopriremo sicuramente di più sulla gestione del Cara di Isola, addirittura sembra che potrebbe esserci una seconda ondata di arresti, ma questa è una notizia da prendere con le pinze”. 

“Ci troviamo di fronte ad un sodalizio tra le cosche calabresi e la Misericordia, in cui gli immigrati sono il tema principale, ma questa associazione cattolica aveva altre forme di remunerazione, con il denaro che poi veniva reinvestito in opere non sempre legate all'accoglienza. Il tutto legato da un sottobosco controllato dalla famiglia Arena”. 

La CGIL Crotone intanto si è subito messa in moto per aiutare i lavoratori che perderanno il posto in seguito alla chiusura del centro, oltre ad organizzare eventi per sponsorizzare la legalità, in zone dove la 'Ndrangheta la fa da padrona. “Siamo pronti a metterci in prima linea con manifestazioni e iniziative -  conclude Falbo – per far capire che oggi più che mai bisogna stare dalla parte della Magistratura, per non permettere che scandali come questo possano verificarsi di nuovo". 

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