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Martedì, 30 Aprile 2024
Omicidio / Torino

Uccise la figliastra di 2 anni lanciandola dal balcone, condannato all'ergastolo

L'uomo, il 33enne Mohssine Azar, aveva sostenuto che era stato un incidente mentre giocava al "vola vola", ma per i giudici è stato un dispetto deliberato alla sua compagna e madre della piccola

La corte d'assise di Torino ha condannato all'ergastolo Mohssine Azhar, 33enne marocchino accusato di omicidio volontario per la morte di Fatima Skika, la figlia di appena tre anni della sua compagna caduta dal quarto piano del palazzo di via Milano 18, nel capoluogo piemontese, la sera del 13 gennaio 2022 e deceduta in ospedale il giorno successivo. È stata quindi accolta la richiesta di pena formulata dal pm Valentina Sellaroli della procura cittadina.

Poco prima che la corte si riunisse in camera di consiglio, l'avvocato Alessandro Sena, difensore di Azhar, ha ribadito la tesi dell'imputato, ossia che non si sia trattato di un omicidio (come invece era emerso dalle ricostruzioni della squadra mobile, dei periti inviati sul posto e dell'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi) ma un tragico incidente. Ha ribadito anche che il suo cliente voleva bene alla bambina.

Azhar è detenuto dal giorno stesso del decesso. L'accusa per lui è di avere lanciato deliberatamente la bambina dopo un litigio con la compagna, allo scopo di punire quest'ultima che lo aveva ripreso poiché era sempre ubriaco e drogato e perché la mattina precedente era stato condannato a otto mesi di reclusione. La sua versione, invece, è sempre stata che la bimba gli sarebbe scivolata di mano durante un gioco.

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