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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'inchiesta bis

Omicidio Mario Bozzoli, il caso non è ancora chiuso: i sospetti su un operaio della fonderia

La Procura ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a Oscar Maggi, accusato di concorso in omicidio. L'uomo sarebbe stato presente quando si è verificata la "fumata anomala" e per gli inquirenti potrebbe aver riattivato l'impianto

La parola fine sul caso di Mario Bozzoli non è stata ancora scritta. La Procura ha infatti chiuso l'inchiesta "bis" sulla morte dell'imprenditore di Marcheno (Brescia) svanito nel nulla l'8 ottobre del 2015 e probabilmente gettato in uno dei forni della fonderia di famiglia. Come riporta BresciaToday, i magistrati hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a Oscar Maggi, uno degli operai della fonderia che sarebbe stato presente quando si è verificata la fumata anomala. Per l'omicidio è stato condannato il nipote dell'imprenditore, Giacomo Bozzoli, che si è sempre detto innocente e i cui legali hanno già depositato ricorso in Cassazione.

Omicidio Bozzoli: il presunto ruolo dei due operai addetti ai forni

Come si legge nelle motivazioni della sentenza di primo grado, poi confermata in Appello, l'uomo "avrebbe agito con la complicità dei due operai addetti al forno". Uno dei due dipendenti presenti, almeno per gli inquirenti, era Giuseppe Ghirardini, trovato morto in circostanze non del tutto chiarite nei boschi, in Valcamonica, sei giorni dopo la scomparsa del suo titolare. Secondo l'accusa, Ghirardini avrebbe preso parte alla distruzione del corpo di Bozzoli, ricevendo cinquemila euro come compenso dal nipote dell'imprenditore. La procura ritiene che Ghirardini possa essersi suicidato, schiacciato "dal peso e dalla paura per quello che ha fatto, cioè aver aiutato Giacomo a uccidere Mario".

Ora le indagini si concentrano sul ruolo, ovviamente solo presunto, di Oscar Maggi. L'accusa mossa nei suoi confronti è di concorso in omicidio. Come riferisce Il Giornale di Brescia, gli inquirenti sospettano che l'operaio abbia riattivato il forno dopo la fumata e la morte di Mario avvenuta alle 19.22 dell'8 ottobre 2015. Accuse ovviamente tutta da provare. Maggi ora rischia però di finire sotto processo. 

L'operaio era già stato iscritto nel registro degli indagati a dicembre del 2015, insieme ad Alex Bozzoli, fratello di Giacomo, e ad un altro dipendente dell'azienda: il senegalese Aboyage Akwas.  Anche Alex Bozzoli e Abu sono - di nuovo - indagati ma le accuse nei loro confronti sono meno pesanti e la loro posizione è diversa: non avrebbero preso parte all'omicidio, ma sarebbero stati "conniventi". Non solo: avrebbero cercato di depistare le indagini. Entrambi sono quindi nuovamente indagati per le false testimonianze che avrebbero reso durante il processo di primo grado a carico di Giacomo Bozzoli.

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