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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Angelo, il poliziotto che dà un nome alle vittime del mare grazie a Facebook

Angelo Milazzo lavora alla procura di Siracusa: con una semplice intuizione è riuscito a contattare i familiari dei migranti dispersi, sfruttando i social network. Così ha restituito un nome e un volto a 21 persone morte nel Mediterraneo

Un nome, a volte basta solo un nome per dare un po' di dignità. Grazie all'uso di Facebook, un ispettore di polizia della procura di Siracusa è riuscito a restituire un'identità e un volto a ventuno persone che erano morte nel Mediterraneo in un naufragio avvenuto il 24 agosto del 2014 in acque vicine alle coste italiane.

In quell'occasione vennero recuperati 24 corpi, rimasti a lungo senza la pietà di una targa. E senza una degna sepoltura.

Angelo Milazzo lavora in un gruppo speciale che si occupa di immigrazione clandestina. E spiega così la sua semplice (e geniale) intuizione a Redattoresociale.it: “Avevo visto online diverse pagine Facebook di famiglie di siriani che stavano cercando le persone disperse in mare. Spesso pubblicavano liste con i nomi e le foto – ha spiegato Milazzo durante la conferenza di presentazione del progetto Mediterranean missing – Così ho pensato che contattarli poteva essere un buon modo per riuscire a capire se conoscessero qualcuna delle vittime. Ho chiesto ai miei superiori se mi autorizzavano l’apertura di una pagina Facebook, dopo il sì ho iniziato a lavorare e a stabilire i primi contatti”.

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Con queste informazioni, l'ispettore di polizia ha creato delle schede dettagliate sui “desaparecidos del Mediterraneo” e con un interprete è riuscito a realizzare una prima scrematura che ha poi permesso di incrociare i nomi delle persone sparite con i corpi. Il lavoro di Milazzo è stato così efficace da diventare oggetto di studio di un team di ricerca dell’Università di York che segue il progetto "Mediterranean missing" e analizza le buone pratiche e le criticità nel processo di identificazione delle salme dei migranti in viaggio verso l'Europa.

Del naufragio del 24 agosto sono stati identificati ventuno corpi su ventiquattro. Ne restano soltanto tre senza nome: due siriani e una donna eritrea.

PAPA FRANCESCO A LAMPEDUSA | Foto di AgrigentoNotizie.it

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