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Sabato, 27 Aprile 2024
L'aggressione / Roma

Studente viene sospeso: il patrigno si fionda a scuola e manda il preside all'ospedale

Il dirigente scolastico sarebbe stato picchiato davanti a decine di testimoni. Sul caso indaga la polizia

Picchiato dal "patrigno" di un alunno per una sospensione non gradita. A subire l'aggressione è stato il preside dell’istituto paritario San Gabriele, in via della Giustiniana, a Roma. La notizia è stata riportata dal quotidiano 'Il Tempo' e confermata da fonti della questura a RomaToday. I fatti sono avvenuti il 15 marzo, ma se ne è avuta conoscenza solo nelle ultime ore. 

Secondo quanto emerso, il preside - di 65 anni - sarebbe stato picchiato dal compagno della madre di un suo studente. L’uomo non accettava il fatto che il ragazzo avesse preso una nota e poi anche la sospensione. A quanto sembra avrebbe prima insultato un docente, per poi - in un secondo momento - prendersela col preside intimandogli di annullare il provvedimento disciplinare. Il 65enne sarebbe quindi stato spintonato con forza, finendo a terra e sbattendo violentemente il gomito. Un'aggressione avvenuta davanti a decine di testimoni. Il presidente è stato poi trasportato in codice giallo all'ospedale Villa San Pietro. Sul caso indaga la polizia che ha raccolto la denuncia del dirigente scolastico e identificato l'aggressore. 

In aumento le aggressioni contro insegnanti e presidi

Le aggressioni a presidi e insegnanti sono all'ordine del giorno. Solo pochi giorni fa un docente di un istituto di Porto Torres (provincia di Sassari) era stato minacciato di morte e colpito alla mano da un ragazzo di 17 anni. Che le violenze ai danni del personale scolastico siano in aumento lo dicono i numeri. Lo scorso anno sono state in tutto 36. Quest'anno la media è di una a settimana. E sempre più spesso gli autori delle aggressioni non sono gli allievi, ma i genitori (casi in aumento del 111% rispetto allo scorso anno).

Il governo è corso ai ripari introducendo una nuova legge per tutelare chi insegna o lavora a scuola. Il ddl, approvato in via definitiva un mese fa, prevede pene più lunghe per i reati commessi in danno del personale scolastico: dagli attuali cinque anni per aggressione, a sette anni e mezzo, e da tre a quattro anni e mezzo per oltraggio.

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