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Domenica, 28 Aprile 2024
Guai giudiziari / Milano

Il figlio maggiore di Umberto Bossi (di nuovo) nei guai: è indagato per truffa

Secondo l'accusa Riccardo Bossi avrebbe percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Non è prima volta che finisce sotto accusa

Guai giudiziari per Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Umberto Bossi. È indagato per truffa ai danni dello Stato. Secondo gli inquirenti tra il 2020 e il 2023 avrebbe incassato il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Il pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio (Varese) Nadia Alessandra Calcaterra ha depositato l'avviso di conclusione indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. 

Stando a quanto ricostruito, il figlio di Bossi Senatur avrebbe percepito 280 euro al mese per 43 mensilità per un ammontare complessivo di 12.800 euro. Il reddito di cittadinanza era collegato all'affitto di un appartamento come sostegno al pagamento, ma da quanto accertato dagli inquirenti, Bossi era già stato sfrattato in quanto moroso. Di qui la contestazione del reato.

Riccardo Bossi aveva già avuto problemi con la giustizia: nel 2020 è stato condannato a otto mesi dal tribunale di Novara per truffa, per aver acquistato senza pagare due moto d'acqua (acquisto fatto nel 2014). Prima ancora, novembre 2016, il tribunale di Busto Arsizio lo aveva condannato a dieci mesi di reclusione (pena sospesa) e a pagare una multa di cento euro per "aver acquistato gioielli e un orologio Rolex in un negozio di Busto Arsizio senza pagare il conto". Adesso il figlio del fondatore della Lega, assistito dall'avvocato Federico Magnante, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Avrà ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltato e depositare memorie difensive.

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