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Martedì, 30 Aprile 2024
La giovane assassinata a Novellara / Reggio Emilia

Il padre di Saman: "Non ho ucciso mia figlia". Per l'avvocato (forse) è stato un incidente

Shabbar Abbas si dice innocente, ma ora ammette che l'omicidio è "avvenuto in ambito familiare"

"Non ho ucciso mia figlia, non ho mai voluto ucciderla". A dirlo ai suoi avvocati difensori è Shabbar Abbas, il padre di Saman, la giovane pakistana uccisa barbaramente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, per aver rifiutato un matrimonio combinato. Abbas dunque si professa innocente, ma sostiene che l'omicidio sarebbe "avvenuto in ambito familiare".

La tesi dell'incidente

"Sono convinto, ma certo non sono detentore della verità assoluta, che la morte di Saman sia stata un incidente" spiega all'Adnkronos Enrico Della Capanna, l'avvocato del padre di Saman. 

"Le indagini, portate avanti in maniera pessima, hanno sempre insistito su una e una sola ipotesi, affievolendo le altre" dice il legale. "Eppure sono diverse le alternative possibili nella dinamica dei fatti. Sappiamo che Saman quella sera uscì di casa vestita con jeans e scarpe ben allacciate per andare via, chissà dove. È probabile che si sia riparata in casa di qualcuno, un parente certo, che si sia messa comoda e lì, magari al culmine di una lite, sia stata uccisa. Vero è che, nella fossa nella quale è stata trovata, non aveva né le scarpe né i calzini che calzava la sera in cui è fuggita. Oppure, altra ipotesi, è che un parente l'abbia afferrata di forza per bloccarla, per non farla andar via, e nel farlo le abbia spezzato l’osso del collo". 

L'avvocato ha quindi contestato quanto ha riferito pochi giorni fa in aula il fratello della ragazza. "Ha detto di aver visto dall’uscio di casa lo zio Danish prendere per il collo Saman e portarla nelle serre. Io martedì sera, terminata la scorsa udienza, sono andato coi miei due collaboratori, nel punto in cui il ragazzo dice di aver visto la scena. La luce di cui parla è a distanza di oltre 200 metri e la luna, che a novembre ha la stessa luminosità che ha a maggio, non mi rendeva minimamente riconoscibile ai miei due soci. Nonostante io abbia la pelle bianca". 

L'avvocato dello zio di Saman: "Impossibile vedere i volti a quella distanza"

Anche secondo Liborio Cataliotti, difensore dello zio di Saman, Danish Hasnain, la versione del fratello della ragazza uccisa non sarebbe attendibile. "Sono andato per la 28esima volta sul posto del delitto - ha detto all'Adnkronos -  e mi sono messo sull'uscio, a mezzanotte, della porta di casa. Abbas, un mio collaboratore, è andato a 28 metri, laddove inizia la seconda serra. Sottolineo che la fonte luminosa, l'unica, è a 205 metri e lo rivelano le immagini dell'epoca ed è più potente di quella dell'epoca. Sfido chiunque a vedere due facce che sbucano dalle serre". 

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