rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
La confessione / Reggio Emilia

Saman, il fratello in aula: "Ho visto tutta la scena, zio l'ha presa per il collo e l'ha portata dietro alla serra"

In aula nella corte di Assise reggiana la struggente confessione del fratello di Saman Abbas, la giovane pakistana uccisa il 1°maggio 2021

"Ho visto tutta la scena. Io ero alla porta. Mia sorella camminava, mio zio l'ha presa dal collo e l'ha porta dietro alla serra. Ho visto anche i cugini, ma solo la faccia". È la testimonianza del fratello di Saman Abbas, raccolta dai magistrati della Corte di Assise di Reggio Emilia. La giovane pakistana è stata uccisa barbaramente il 1° maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. E il ragazzo torna ad accusare lo zio e i cugini, attualmente reclusi con l'accusa di omicidio. 

Ma la sua è una testimonianza straziante, con il giudice costretto a interrompere più volte l'udienza e concedere pause al ragazzo. ''Mamma guardava tutta la scena, mio zio prendeva mia sorella e lei guardava'' ha confessato ai giudici.

E non ha risparmiato accuse nei confronti dei genitori: ''Non ho chiesto cosa fosse successo, avevo provato tante volte ma mi dicevano di stare zitto. Loro sono convinti di aver fatto bene a fare quello che hanno fatto, anche adesso. 

Il giovane ha poi aggiunto anche di aver avuto paura: "Temevo che mi avrebbero fatto fare la stessa fine di Saman, non pensavo che mia madre potesse uccidermi, ma papà sì".

Dopo che l'omicidio si sarebbe consumato, il testimone ha specificato di "essere stato in camera a piangere. Poi è arrivato mio zio, mi ha abbracciato e mi ha detto: 'Quel che è successo è successo'". Secondo il ragazzo "aveva bevuto, conosco l'odore, e quando si è addormentato ho pensato di ammazzarlo per quello che aveva fatto a Saman. Ma poi sarei stato uguale a lui ed era meglio che ci pensassero i Carabinieri" ha detto in aula. 

Il ragazzo sarebbe stato utilizzato anche dalla famiglia per controllare attivamente la sorella: "I miei mi chiedevano di stare dietro a lei, di vedere cosa faceva, con chi scriveva. Mia sorella scriveva spesso, volevano sapere cosa scriveva, mi mandavano a controllare con chi si scriveva e io glielo andavo a dire, i messaggio erano diretti a Saqib (il fidanzato, ndr). Avevo sempre paura".

In particolare il 19enne  rivela che il 30 aprile, poco prima dell'omicidio della sorella, il padre gli abbia chiesto di visionare i messaggi di Saman, ma di non aver considerato pienamente le conseguenze del gesto, né che la sua famiglia potesse arrivare a tanto. 

Continua a leggere su Today.it...

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saman, il fratello in aula: "Ho visto tutta la scena, zio l'ha presa per il collo e l'ha portata dietro alla serra"

Today è in caricamento