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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Trieste

Trieste, l'inquietante "familiarità" con le armi di Alejandro Stephan Meran

Nell'ordinanza con cui il gip ha disposto il carcere si definisce "molto inquietante" il fatto che abbia 'scarrellato' l'arma sottratta ad uno degli operatori, un gesto "non alla portata di tutti"

Ora come ora non ci sono "riscontri oggettivi" su una possibile malattia psichica di Alejandro Stephan Meran. E' quanti si legge nell'ordinanza con cui il gip ha disposto il carcere per il killer, accusato di duplice omicidio e di 8 tentati omicidi. Il dominicano, autore della sparatoria nella Questura di Trieste in cui sono morti gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, 31 e 34 anni, ha mostrato, rileva il decreto di fermo, "lucidità" nel portare avanti "l'azione aggressiva".  Secondo gli inquirenti le uniche prove in merito a un presunto disagio psichico provengono dalle testimonianze dei familiari e sono dunque di parte.

Trieste, Rotta e Demenego morti "senza un perchè"

"Gravi indizi di colpevolezza", il concreto pericolo di fuga - "dagli atti risulta che abbia contatti ed appoggi in Germania" - ma anche un "rilevantissimo pericolo di recidiva". Sono questi gli elementi per i quali il gip di Trieste Massimo Tomassini ha convalidato il fermo e disposto l'arresto. Se le telecamere "non riprendono i momenti cruciali dell'aggressione", ci sono "immagini assai chiare" di lui che ha nelle mani "due pistole, non una sola", e faceva "fuoco ad altezza d'uomo", come confermato da più testimoni.

I due agenti sono "morti pressoché all'istante", dato che si deduce "dal numero di colpi sparati nei loro confronti" e dal fatto che le vittime non abbiano cercato di impedire la fuga del 29enne. Il numero di colpi sparati dimostra che "se già così il bilancio è insopportabilmente pesante, non vi ha dubbio alcuno di come il tutto potesse essere addirittura peggiore", si legge nel provvedimento. "E doloroso dirlo, ma le due vittime, Rotta e Demenego, sono morti senza che si sappia il perché, ed un controllo in questura per fatto di per sé comunque non grave si è trasformato, a causa della furia dell'indagato, in una tragedia che non verrà presto dimenticata, con vite letteralmente distrutte", si legge nel provvedimento.

Nel provvedimento si definisce "molto inquietante" il fatto che il 29enne "abbia 'scarrellato' l'arma sottratta ad uno degli operatori", un gesto, non alla portata di tutti: ciò "dà adeguatamente conto di una familiarità con le armi, familiarità che si deduce nel semplice vedere le foto che lo ritraggono mentre impugna le due pistole", immagini estratte dalle telecamere interne.

Trieste, nei video della Questura le immagini drammatiche

Le immagini della sparatoria in Questura sono state sequestrate dall'autorità giudiziaria. Sarebbero immagini drammatiche, quelle che hanno ripreso il conflitto a fuoco tra il 29enne dominicano e gli agenti di Polizia, di cui uno rimasto ferito alla mano sinistra e immediatamente operato. Secondo l'AsuiTs, sta bene e le sue condizioni sono stazionarie. 

Alejandro Stephan Meran è attualmente piantonato in ospedale a Cattinara. Andrà in carcere non appena le condizioni di salute miglioreranno - è stato ferito all'inguine durante lo scontro a fuoco e per questo trasportato presso la struttura ospedaliera di Trieste. Secondo il Questore Giuseppe Petronzi che ieri aveva riferito esserci una distanza tra alcuni audio Whatsapp usciti dalla Questura e gli elementi della vicenda a sua conoscenza, il bilancio sarebbe potuto essere ben più tragico.

All'interno della Questura in quel momento, venerdì pomeriggio, c'erano solamente poliziotti. Il venerdì pomeriggio nessun ufficio è aperto al pubblico, contrariamente a quanto accade invece il lunedì e il giovedì quando l'Uffico Immigrazione Soggiorni e Visti e quello Passaporti rimangono aperti anche nel pomeriggio.

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Un fermo immagine tratto da un video della polizia mostra i due agenti uccisi a Trieste, Pierluigi Rotta (D) e Matteo Demenego (S), 6 ottobre 2019. "Dopo tanto tempo 'i figli delle stelle' sono tornati. Siamo qui e quindi voi dormite sonni tranquilli". A parlare - in un video - sono Matteo e Pierluigi, gli agenti uccisi nella sparatoria in Questura a Trieste. ANSA/Polizia

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