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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ottanta euro in busta, Renzi dà i numeri: 'Bonus per sei milioni e mezzo di italiani'

Ecco, finalmente, le cifre per bonus e minibonus: "Diamo ottanta euro a sei milioni e mezzo di persone. A due milioni e ottocentomila ne diamo tra i sessanta e gli ottanta". Per l'aumento resta il "limite dei 1500 euro netti"

ROMA - "E' curioso no? Stanno tutti a fare gli schifiltosi. Ma è la prima volta in cui i soldi si restituiscono anziché prenderli". Sta tutta qua, in poche parole da un'intervista rilasciata da Matteo Renzi a La Stampa, la #svoltabuona del premier. Perché, è inutile nascondersi, il punto nevralgico è quello: gli ottanta euro in più in busta paga che il presidente del consiglio ha promesso. E ora, dopo giorni di smentite, accuse e repliche, è Renzi in persona a scrivere la parola fine, spiegando da dove arriveranno le coperture e chiarendo chi si troverà il "regalino" in busta. 

"Il taglio delle tasse è strutturale, non ci saranno aumenti" ha giurato Renzi, lasciando intendere che i soldi per i famosi ottanta euro non verranno presi dalle tasche dagli italiani. Quindi, un po' di numeri: "Questi denari non vengono con l'aumento delle tasse per chi guadagna di più. Si è innescata - ha detto a La Stampa - una revisione della spesa che darà sei miliardi quest'anno, fra i quindi e i diciassette il prossimo e oltre trenta nel 2016. Diamo ottanta euro a sei milioni e mezzo di persone. A due milioni e ottocentomila ne diamo tra i sessanta e gli ottanta".

Eccole, quindi, le cifre su bonus e "minibonus": chiarezza è fatta. Ma a chi andranno questi soldi? Renzi non lo ha ripetuto oggi ma lo aveva già spiegato il dodici marzo, nel giorno della presentazione del programma per la #svoltabuona. Al momento di parlare di tasse, era arrivata la grande sorpresa: naturalmente gli ottanta euro in busta paga. 

"Il limite su cui noi ci attestiamo - aveva annunciato Renzi - per dare più soldi in busta sono 25mila euro lordi, circa 1.500 euro netti. I destinatari del nostro intervento non sono solo i ceti meno abbienti, ma anche un po' di ceto medio. Per noi è evidente - aveva aggiunto - che mettere in tasca mille euro in più aiuta la propensione al consumo ma è anche una misura di attenzione, di equità ed è frutto di una politica che dà il buon esempio. Un'operazione che definirei di portata storica". La storia, adesso, è alle porte. 

LA CONFERENZA STAMPA - "Sono felice, non solo perché smentiamo i gufi che più volte hanno auspicato che non ci fossero le coperture e più in generale che non iniziasse un percorso per rinnovare il rapporto con i cittadini". Così Matteo Renzi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri sul dl per il taglio Irpef. "Un'Italia più coraggiosa e più semplice", ha rivendicato il premier.

SCONTI IRPEF - Gli sconti Irpef - ha proseguito Renzi - sono una "misura che non è una una-tantum, ma è strutturale così come è strutturale il processo di riduzione della spesa". Il premier ha quindi spiegato che il taglio Irpef riguarderà "10 milioni di italiani, da 8mila euro a 26mila di reddito annuo, con un piccolo decalage da 24 a 26mila euro per evitare che chi guadagna di meno superi chi guadagna un po di più". Gli sconti Irpef, ha detto ancora Renzi, non andranno anche agli incapienti, cioè coloro che hanno redditi bassi e non pagano le tasse. Misure per questa categoria di soggetti "nelle prossime settimane e mesi".

LE FATE - Il premier ha poi assicurato che il testo del dl per il taglio dell'Irpef "è in fase di coordinamento del testo, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale credo a inizio settimana prossima, e questo consentirà di erogare i famosi 80 euro alla fine di maggio". Infine, Renzi ha annunciato che nella spending review per coprire il taglio dell'Irpef ci sono anche risparmi per 150 milioni grazie alla "revisione" del programma di acquisto degli F35.

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