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Domenica, 28 Aprile 2024
Lotta all'evasione

Chi rischia grosso con l'anonimometro, il nuovo strumento che controlla i conti correnti

Come funziona l'anagrafe dei rapporti finanziari e quando inizieranno i controlli. Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo strumento messo a punto dall'Agenzia delle entrate per scovare gli evasori

Un’enorme banca dati contenente tutte le informazioni finanziarie degli italiani: questo lo strumento informatico messo a punto dall'Agenzia delle entrate che promette di scovare i furbetti delle tasse. L’anagrafe dei conti correnti, o anagrafe dei rapporti finanziari, è pronta avverte il direttore Ernesto Maria Ruffini dichiarando guerra agli evasori fiscali. Come funziona, quando inizieranno i controlli ma soprattutto chi rischia grosso?

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Evasione fiscale e anonimometro: quando inizieranno i controlli

Tempi duri per gli evasori fiscali, sta per partire la super anagrafe dei conti correnti, uno strumento previsto dal decreto Salva Italia del governo Monti e risalente al 2011 che prevede controlli incrociati sui contribuenti grazie ai loro rapporti con le banche. La notizia è stata data direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Verrà creata una enorme banca dati contenente tutti i rapporti tra istituti di credito e clienti e tra le banche stesse. "Stiamo già partendo. E presto avremo i primi risultati" ha detto Ruffini, aggiungendo che le prime verifiche saranno anonime e riguarderanno il 2017. Vediamo in dettaglio come funzionerà l’anagrafe dei conti correnti e perché è stata ribattezzata anonimometro.

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Come funziona l’anagrafe dei conti correnti

Sotto la lente del fisco i rapporti tra alcuni soggetti finanziari e i loro clienti, non solo relativamente a prelievi e versamenti sui conti correnti ma anche sul "numero di accessi alle cassette di sicurezza, la frequenza dell’apertura e o della chiusura di rapporti, l’elevata numerosità di conti correnti e altre tipologie di rapporti finanziari". Venti categorie di imprese dovranno comunicare periodicamente all’Agenzia delle entrate le operazioni effettuate dai contribuenti. Tra queste:

  • Poste Italiane Spa;
  • Banche;
  • Fondi di investimento e tutti gli organismi di investimento collettivo;
  • Società di gestione del risparmio;
  • Fiduciarie;
  • Enti di assicurazione finanziaria;
  • Imprese di investimento e consorzi o cooperative incentrate sulla garanzia dei fidi.

"Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi", ha chiosato Ruffini ricordando che "oltre l'80% del totale dell'evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve".  L'archivio dei conti correnti, ha poi aggiunto, è una risorsa fondamentale perché "consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all'estero ma che hanno conti correnti nel nostro Paese".

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L’Agenzia ha spiegato in un documento ufficiale che l’analisi dei dati avverrà sulla logica degli algoritmi, privilegiando la prevenzione piuttosto che la repressione, circoscrivendo i controlli nei confronti di soggetti a più elevata pericolosità tributaria e "con minore impatto su cittadini e imprese anche in termini di oneri amministrativi". Nello svolgimento del processo di analisi "viene sempre garantito l’intervento umano e, di conseguenza, non si fa uso di alcun tipo di processo decisionale completamente automatizzato". La figura dell’esattore "non ha mai riscosso particolare simpatia", ha ricordato Ruffini ma "se vogliamo garantire i diritti  fondamentali come sanità, istruzione, ordine pubblico, servono risorse. Ed è questo che fa l'Agenzia".

Secondo gli obiettivi del Pnrr il fisco dovrà recuperare dall'evasione fiscale 2,77 miliardi di euro entro la fine 2024 con l’invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, ma "siamo già al 99% degli incassi", ha rivelato Ruffini sottolineando che il traguardo sarà raggiunto a ottobre "con più di un anno di anticipo". Per quanto riguarda invece il gettito recuperato con questo nuovo strumento, l'anonimometro appunto, "è presto per fare previsioni".

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