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Lunedì, 29 Aprile 2024
Giro di vite

Partite iva "apri e chiudi": beccati più di mille furbetti

In sette mesi disposte 1.221 chiusure: il 50% tra Lombardia e Lazio. Stilata una lista di altre posizioni da controllare. In cosa consistono i controlli e cosa si rischia

Nel 2023 oltre mille professionisti sono stati beccati dall'Agenzia delle entrate per essere ricorsi alla cosiddetta "partita iva apri e chiudi". Si tratta del meccanismo per cui società e professionisti richiedono l'apertura della partita Iva e poi cessano l'attività prima di versare le imposte dovute.

Dal 1° gennaio al 31 luglio 2023, l'Agenzia delle entrate ha emanato 1.221 provvedimenti di cessazione d'ufficio della partita iva, in applicazione della nuova normativa. I dati sono resi noti dall'Agenzia delle entrate. Nel dettaglio 359 sono state intercettate e chiuse in Lombardia (29%), 254 nel Lazio (21%) e 166 in Campania (14%). A seguire Toscana e Veneto con 105 chiusure. In tutte le restanti regioni i provvedimenti hanno interessato complessivamente 232 soggetti.p iva - controlli agenzia delle entrate

Partite iva "sospette"

Grazie alle analisi svolte dalle strutture antifrode dell'Agenzia sulla base delle nuove norme e con un nuovo applicativo informatico è stata elaborata un'ulteriore lista "di oltre 500 partite iva aperte fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, caratterizzate da anomalie sotto il profilo soggettivo e caratterizzate da consistenti operazioni economiche, pari nel complesso a oltre 2 miliardi di euro, sui quali sono in corso approfondimenti". 

La Legge di bilancio per il 2023 ha introdotto nuove misure di prevenzione. Il comma 15-bis.1 prevede "la cessazione d’ufficio della partita iva per quegli operatori economici caratterizzati da profili di grave e/o sistematica evasione e di inadempimento degli obblighi fiscali nell’esercizio di attività che si esauriscono dopo un breve ciclo di vita". Il comma 15-bis.2 stabilisce che" il soggetto destinatario di un provvedimento di cessazione della partita iva possa richiedere l’attribuzione di una nuova partita Iva solo previa presentazione di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria della durata di tre anni e dell’importo minimo di euro 50.000 (o, comunque, parametrato alle violazioni fiscali commesse, se di importo superiore)".

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