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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

I Comuni mollano Equitalia: Inps, Inail e ministeri no

Ernesto Maria Ruffini, amministratore delegato dell'ente di riscossione, presenta i dati 2015 alla Commissione anagrafe tributaria del Parlamento. E spiega come Equitalia cambierà nei prossimi mesi

ROMA - La legge c'è da tempo, dal 2011, ma entrerà in vigore solo il 30 giugno. I Comuni abbandoneranno Equitalia. Anzi, lo stanno già facendo: nel 2015 sono aumentate sensibilmente le riscossioni di Equitalia per conto di Inps e ministeri mentre frena quella dei comuni che progressivamente stanno appaltando i servizi ad altri soggetti privati. E' quanto emerso nel corso di un'audizione dell'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, alla Commissione Anagrafe Tributaria del Parlamento in cui sono stati forniti i dettagli dei risultati record del 2015.

I DATI - L'anno scorso la riscossione complessiva ha raggiunto 8,24 miliardi di euro con una crescita dell'11% sul 2014. Al netto dei 4,25 miliardi (+8,2%) riscossi per conto dell'Agenzia delle Entrate, ha spiegato Ruffini, si è registrata una crescita del 24% (da 323,7 a 403,5 milioni) delle riscossioni per conto di altri enti statali (essenzialmente ministeri). Incremento sensibile anche per l'Inps (+18,6% a 2.374 milioni) e per altri soggetti come regioni, casse di previdenza e camere di commercio (+25% a 550 milioni). In aumento anche la riscossione per conto di Inail (da 92 a 111 milioni) mentre quella per conto dei comuni è scesa dell'11,4% (da 620,8 a 550 milioni di euro).

LA NUOVA LEGGE - Quest'ultimo dato, ha sottolineato Ruffini, si spiega con il fatto che "la legge prevede che i comuni non possano utilizzare Equitalia per la riscossione. Ci sono diversi comuni non ancora pronti con i quali abbiamo prorogato ma mano a mano si stanno perdendo i comuni che si stanno affidando ad altri riscossori privati".

LA RATEIZZAZIONE - Quanto a una delle questione più sentite, quelle della rateizzazione delle cartelle esattoriali, "sarebbe opportuno prevedere anche per coloro che hanno un piano di rateizzazione vecchio e decaduto la possibilità di rientrare nella rateizzazione pagando le rate scadute", ricordando che con la rateizzazione vengono ormai pagati quasi la metà dei tributi a ruolo (49,6%) con "benefici sia per gli enti creditori che per i cittadini".

COME FUNZIONA - Il decreto 159 sulla riscossione, entrato in vigore il 22 ottobre scorso, ha previsto infatti la possibilità per chi aveva un piano di rateazione scaduto (quindi con almeno 5 rate non pagate), di ottenere nuovamente la possibilità di richiedere il pagamento rateale dei ruoli, saldando tutte le rate scadute. La legge ha aperto per circa un mese la possibilità di sanare le situazioni in essere prima dell'entrata in vigore del dlgs. Ma resta un vuoto legislativo per chi ha aveva piani di rateazione concessi prima dell'entrata in vigore del decreto, e finiti in "default" dopo il 22 ottobre 2015. Per loro resta preclusa la possibilità di richiedere nuovamente la rateazione anche saldando tutto il pregresso.

FILE E ATTESE - Equitalia sta inoltre preparando una serie di misure per ridurre le file ai suoi sportelli come orari più lunghi, nuovi servizi online e accordi con Sisal, Lottomatica e Poste Italiane per l'incasso dei pagamenti.  "Attualmente - ha aggiunto Ruffini - l'orario dei nostri sportelli è 8.15-13.15 e stiamo valutando l'ipotesi di aumentare gli orari degli sportelli in coincidenza di alcune scadenze che determinano l'impossibilità di far fronte al numero di persone che accede agli sportelli".

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