Mediaset, il ministro dello Sviluppo contro Vivendi: "Così paralizza l'azienda"

C'è il rischio che Vincent Bollorè possa paralizzare Mediaset. E' quanto afferma il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un'intervista a La Stampa, commentando la scalata di Vivendi al gruppo media italiano che fa capo alla famiglia di Silvio Berlusconi. "C'è il rischio - afferma Calenda - che si faccia questa operazione per paralizzare la governance di un'azienda importante in un settore delicato".

"Dobbiamo rispettare le regole del mercato, accettare il caso spesso positivo e normale che uno straniero acquisti una azienda italiana. Ciò che non è normale, però, è come si sono verificati i fatti sinora. E’ stato tutto molto opaco e le intenzioni poco chiare", dice il ministro, ribadendo che "il governo ha sui metodi di questa operazione un parere negativo, anche se questo non vuol dire che intendiamo stravolgere le regole del mercato. O che ci sarà un intervento pubblico".

Il 2017 è "l'anno in cui dobbiamo salvare i nostri Paesi dai populismi", dice Calenda, ma anche quello di sfidare le diseguaglianze e far ripartire la crescita con gli investimenti. 

Per quanto riguarda la vicenda del salvataggio Mps, Calenda spiega: "L’Italia interviene in una banca mentre altri Paesi, in epoche precedenti, sono intervenuti sull’intero sistema. Lo abbiamo fatto dopo esserci rivolti al mercato e perché si trattava del terzo istituto del Paese: non potevamo esporre clienti e risparmiatori al rischio di una risoluzione. Alla fine siamo stati quelli che più hanno aderito alla sostanza delle regole europee".

Per far ripartire il paese è necessario concentrarsi sugli investimenti, crollati in Italia del 30 per cento rispetto a prima della crisi. Calenda rivendica il piano di incentivi fiscali automatici, "Industria 4.0", che punta sulle nuove tecnologie e sulla meccanica tradizionale. L'occupazione invece "comincia a riprendersi" grazie al Jobs Act, che "è stato produttivo".