Mutui più salati, fino a 300 euro in più. Ma c'è chi esulta

Il decimo rialzo consecutivo dei tassi d'interesse voluto della Banca centrale europea provoca una serie di effetti sull'economia, i mercati e la vita quotidiana degli europei. Dai mutui ai conti deposito, agli investimenti e ai bilanci degli stati, la politica di Francoforte punta a frenare l'inflazione e i suoi effetti negativi, specie sugli strati più deboli della popolazione ma provoca anche una scia di impatti a cascata di diverso tipo.

La corsa dei mutui variabili

Una rata del mutuo variabile da 456 euro mensili ora potrebbe arrivare a toccare i 759 euro una crescita del 66 per cento rispetto all'inizio del 2022. La stima arriva dalle simulazioni di Facile.it, che indica un aumento di 303 euro dopo l'ultimo ritocco dei tassi. E per Mutuionline.it le richieste di mutuo a tasso variabile sono crollate rispetto al primo trimestre dell'anno: prima costituivano quasi il 15 per cento del mix, ora appena il 5. Di conseguenza, è lecito aspettarsi che il tasso fisso, la scelta più sicura, continuerà a rappresentare oltre il 90 per cento delle richieste da qui a fino a fine anno.

Per chi è in difficoltà è possibile allungare il finanziamento e far scendere così la propria rata, ma pagando più interessi. In alternativa, si può sempre surrogare. Se non si è in grado di pagar o si è perso il lavoro, si può sempre ricorrere al "fondo Gasparrini" per sospendere i pagamenti.

Prestiti sempre più difficili

La politica monetaria voluta dalla Bce sta producendo effetti tangibili sull'economia: come emerge dai sondaggi di Banca centrale europea e Banca d'Italia la domanda da parte delle imprese è scesa ai minimi. In più, le banche hanno inasprito le condizioni di concessione dei finanziamenti. Gli ultimi dati della Banca d'Italia di luglio mostrano un calo del 4 per cento dei prestiti alle imprese e una riduzione per le famiglie.

Aumentano ancora i tassi su mutui e prestiti: il denaro mai così caro

Le banche e le società finanziarie, su pressione dei clienti, stanno adeguando verso l'alto i tassi su conti deposito e gli investimenti finanziari dopo un decennio di tassi zero. L'adeguamento non ha comunque interessato l'intero stock del risparmio. In prospettiva questo peserà sui bilanci delle banche con un maggior costo della raccolta.

I tassi costano anche allo Stato

I tassi più alti hanno un peso anche per lo Stato, a causa degli interessi da pagare per finanziareil debito pubblico. Per l'Italia la spesa per interessi potrebbe collocarsi intorno ai 100 miliardi di euro, 40 miliardi in più rispetto al 2020. Ccome si ricava dall'indice Rendistato calcolato dalla Banca d'Italia, i rendimenti delle aste di Bot e Btp sono arrivati oramai al 3,94 per cento.

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