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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza tra furbetti scatenati e "pazienza"

Nuovo caso in Sicilia. Un uomo lavorava in nero in un panificio e prendeva il reddito di cittadinanza, rischia una condanna durissima per indebita percezione e per truffa. Il ministro Catalfo chiede pazienza: "Effetto nullo del reddito di cittadinanza? Ci vuole il giusto tempo"

Ancora furbetti del reddito di cittadinanza. Un uomo lavorava in nero in un panificio e prendeva il reddito di cittadinanza, ma è stato scoperto dalla Guardia di Finanza nel corso di alcuni controllo. E' accaduto a Partinico (Palermo). Intanto il minsitro del Lavoro Catalfo chiede "tempo" perché si possono riscontrare gli effetti positivi del reddito di cittadinanza.

Proseguono quindi, così come accade in tutta Italia, i controlli promossi dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo nell'ambito del piano di potenziamento per contrastare il fenomeno del lavoro nero. Questa volta sono stati i finanzieri della Compagnia di Partinico a scovare i lavoratori irregolari in concomitanza con l'apertura di una verifica fiscale nei confronti di un panificio partinicese. Durante l'intervento sono stati rilevati quattro lavoratori, tutti ''in nero''. Sulla scorta di queste condizioni, oltre alle contestazioni previste dalla normativa in materia di lavoro, le Fiamme Gialle hanno avanzato all'Ispettorato del Lavoro di Palermo la proposta di sospensione temporanea dell'attività commerciale.

Prende reddito di cittadinanza ma lavora in nero nel panificio

I successivi accertamenti eseguiti dai finanzieri nel corso della verifica fiscale, oltre ad accertare ricavi non dichiarati ai fini dell'imposta sul reddito per un importo di oltre 275.000 euro ed un'evasione all'Iva per oltre 15.000 euro da parte della persona controllata, "hanno permesso di rilevare che uno dei quattro lavoratori dipendenti in nero percepiva il ''reddito di cittadinanza''. Per il responsabile, V.O., un trentottenne di Partinico, è scattata così la denuncia per violazione della normativa sul reddito di cittadinanza con conseguente sequestro della carta poste italiane utilizzata per percepire il reddito agevolato. L'uomo rischia ora la reclusione da due a sei anni per il reato di indebita percezione, previsto dal D.L. n. 4/2019 recante ''Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni'', e da due a sette anni per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Furbetti del reddito di cittadinanza da Nord a Sud

E' di ieri la notizia dei tanti furbetti del reddito di cittadinanza in provincia di Bergamo. Sono dodici i casi di percezione indebita del sussidio scoperti dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’attività d’intelligence nel settore della spesa pubblica e nel corso delle quotidiane attività di servizio. 

Tra tutti i casi segnalati dalla Finanza il caso più clamoroso è forse quello di una di una signora di origine libanese che nella dichiarazione presentata all'INPS avrebbe simulato una finta separazione dal marito. Il reddito del coniuge ammontava a oltre 120mila euro.

Frosinone, lavoravano 'in nero' per incassare il reddito di cittadinanza

Altri furbetti del giorno. A Sora due cittadini percepivano llecitamente il reddito di cittadinanza.Le indagini, scaturite da un normale controllo, hanno consentito di individuare le due situazioni 'truffaldine' che hanno consentito ai diretti interessati di percepire oltre quattromila euro senza averne diritto. In un caso, le Fiamme Gialle sorane, nel corso di un controllo nei confronti di una ditta esercente l’attività di somministrazione di bevande e alimenti in forma itinerante, ma di fatto trasformata in sede fissa, hanno rilevato la presenza di un quarantacinquenne, originario del sorano e genitore del titolare dell’impresa, intento al confezionamento e alla vendita dei prodotti alimentari.

I video hanno consentito ai finanzieri di constatare l’abituale presenza non solo del quarantacinquenne lavoratore, ma anche del proprio coniuge, nell’attività di vendita dei generi alimentari e, soprattutto, di accertare, da parte del medesimo, la percezione del reddito di cittadinanza a partire dal mese di giugno 2019, per un importo complessivo di 3.000 euro, la cui erogazione da parte dell’ente di previdenza era avvenuta in conseguenza della presentazione di false dichiarazioni sulla propria posizione lavorativa. Nel secondo caso invece le Fiamme Gialle nel corso di un controllo nei confronti di un venditore ambulante di frutta - un trentenne originario di Pofi -, rilevavano l’omessa installazione del misuratore fiscale e la mancata emissione dello scontrino fiscale a fronte di una vendita di prodotti, nonché l'’esercizio dell’attività commerciale in assenza di autorizzazione amministrativa: il giovne percepiva il reddito di cittadinanza.

Banda di contrabbandieri col reddito di cittadinanza

Scoperta una banda di contrabbandieri di sigarette col reddito di cittadinanza a Santa Maria Capua Vetere. Ben 10 dei soggetti indagati in una vasta operazione sono risultati percettori di reddito di cittadinanza. Gli stessi, oltre ad aver conseguito ingenti profitti derivanti dalla vendita delle sigarette di contrabbando, in alcuni casi hanno anche omesso di dichiarare, nelle istanze presentate all’I.N.P.S., il possesso di beni mobili ed immobili intestati ai componenti dei rispettivi nuclei familiari: sono stati denunciati.

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La sigarette sequestrate (Foto CasertaNews)

Reddito di cittadinanza: in quali case si perde il sussidio

Le circostanze in cui il Reddito di cittadinanza può essere perso o ridotto sono chiare e ben spiegate sul sito del provvedimento. E' bene riproporre l'elenco, ancora una volta. Si prevede la decadenza dal reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

Coloro che presentano dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

Va rimarcato che non c'è la volontà di "punire" alcuno: è semplice osservanza della legge. Nel caso l’interruzione della fruizione del Reddito di cittadinanza avvenga in ogni caso per ragioni diverse dall’applicazione di sanzioni, il beneficio può essere richiesto nuovamente per una durata complessiva non superiore al periodo residuo non goduto. Nel caso l’interruzione sia motivata dal maggior reddito derivato da una modificata condizione occupazionale e sia decorso almeno un anno nella nuova condizione, l’eventuale successiva richiesta del beneficio equivale a una prima richiesta.

Reddito di cittadinanza, Catalfo: "Effetto nullo? Ci vuole il giusto tempo"

A fronte di oltre 5 milioni di poveri in Italia, sono arrivate un milione di domande per il reddito di cittadinanza, secondo quanto rileva l'Inps, ma secondo quanto sottolinea il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo si tratta di domande che si riferiscono a "nuclei familiari nei quali, all'interno ci sono minori e disabili" come ha sottolineato a Zapping su Radio Rai 1. "La crisi ci dimostra che da 2 milioni di poveri si è arrivati a 5 milioni e - ha aggiunto il ministro- dobbiamo stare attenti a investire nella formazione perché bisogna cambiare metodologia di lavoro per molti lavoratori".

In risposta alle critiche espresse nel rapporto Svimez secondo cui il Reddito di cittadinanza avrebbe avuto 'un impatto nullo sul lavoro' il ministro ha detto che "è la base da cui partire, ma ci vuole il giusto tempo" per vederne gli effetti.

"Se ci sono risparmi vanno destinati alle famiglie, all'occupazione femminile che sappiamo che essere colpita da un'inattività e sulla quale vogliamo investire. Queste sono le nostre priorità". Così nel pomeriggio di ieri Catalfo aveva invece commentato i dati Inps sul miliardo di risparmio previsto nel 2019 per il reddito di cittadinanza.

Reddito (e pensione) di cittadinanza: più di un milione di domande accolte, ma è dramma lavoro

Reddito di cittadinanza ANSA (3)-2

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